MondoQueer
approfondimenti
clicca sul logo per tornare alla prima pagina

George Michael ha scontato la pena

Los Angeles. George Michael ha completato le 80 ore di lavoro socialmente utile che ha dovuto eseguire presso il “Hugh O'Brien Youth Leadership Program” dopo essere stato pizzicato dalla polizia in atteggiamenti sconvenienti in un bagno pubblico.

Durante un’intervista a MTV del 4 novembre scorso, George Michael aveva rivelato i dettagli del suo arresto avvenuto in un bagno pubblico di Beverly Hills lo scorso aprile.
“Sono stato seguito dentro i bagni e quindi questo poliziotto, che non sapevo ovviamente che fosse un poliziotto, ha cominciato a giocare questo gioco, che credo si chiami “ti mostro il mio, mi mostri il tuo, e quando mi mostri il tuo, ti becco” ha dichiarato Michael.
“A dire la verità, dopo avere dato un’occhiata, è venuto verso di me, mi ha superato ed è uscito, ed io ho pensato che fosse strano e che forse non era rimasto impressionato. Poi quando sono tornato alla mia macchina sono stato arrestato per strada... Se qualcuno ti mostra i genitali, non pensi automaticamente che sia un agente di polizia... Non sono nemmeno riuscito ad ottenere un pasto gratis” ha scherzato Michael.
Riferendosi all’impatto dell’arresto sulla sua vita privata, Michael ha dichiarato: “Non sto dicendo che sono in una relazione ‘aperta’ col mio partner, ma lui mi conosce, sa che sono generalmente ossessionato dal sesso, così è stato molto, molto buono... Ci amiamo e lui capisce che si è trattato di uno stupido sbaglio e mi ha perdonato, spero”.

Michael ha anche dichiarato di non essersi sentito come se fosse uscito allo scoperto con la propria omosessualità perché riteneva di avere gia reso pubblico il proprio orientamento sessuale; “Pensavo veramente di avere fatto ‘coming out’ coi miei fans nel mio ultimo album perché [...] c’é stata molta pubblicità sulla mia sessualità durante questi anni e la morte del mio ex-partner era stata riportata ampiamente, così quando ho composto l’album per lui e l’ho dedicato a lui, mi sono sentito come se avessi fatto ‘coming out’ con i miei fans, e non mi preoccupavo veramente della gente che non era interessata alla mia musica”, ha continuato, “Così non sono sicuramente andato a Fleet Street [dai giornalisti di Londra] ha dire ‘si, sono gay’. Il punto principale è che sono venuto fuori nella mia vita circa 8 o 9 anni fa e sono venuto fuori con tutti coloro che erano nella mia vita; persino con i conoscenti casuali, con la mia famiglia, gli amici, chiunque mi ha incontrato da quel momento sapeva che ero gay, soltanto la stampa non lo sapeva”.


"MondoQueer" e' una iniziativa senza scopo di lucro. Sono graditi contributi, articoli e segnalazioni.