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India
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Nuova Delhi. Il ministero dell’informazione e della radiodiffusione indiano ha bloccato le proiezioni del film lesbico “Fire” e ha chiesto al “Censor Board” di riesaminarlo con maggiore attenzione.

La decisione è venuta dopo che durante tutta la settimana sono continuate le violenze e gli atti di teppismo di militanti del partito Indù “Shiv Sena” per impedire la proiezione del film e dopo che la polizia ha arrestato 6 persone, tra le quali il capogruppo del partito “Shiv Sena” di Nuova Delhi; il ministro ha gettato la responsabilità degli incidenti sul film per “avere causato un considerevole risentimento pubblico”.

Il “Censor Board” aveva precedentemente approvato il film senza nessun taglio, e le proiezioni erano iniziate il 13 novembre in tutto il paese. Una delle due attrici protagoniste, Shabana Azmi, che è anche una membra del parlamento, ha dichiarato che quella di ritirare il film è stata una decisione politica che ha messo in ridicolo l’indipendenza del “Censor Board” e si è detta “oltraggiata” dalla decisione di ritirare il film dalla circolazione, condannando duramente gli incidenti: “chiunque ha il diritto di dissentire, ma le violenze di questo tipo non sono la risposta giusta”. La questione ha toccato anche il parlamento, dove mentre il partito Indù ha ribadito di ritenere il film “moralmente offensivo”, Sharad Pawar, la leader del partito di opposizione, e le forze di sinistra lo hanno accusato di “intolleranza” e “metodi da teppista”.

Mercoledì 9 dicembre almeno 400 donne, tra le quali la regista del film Deepa Mehta ed alcune attiviste lesbiche, avevano picchettato un cinema di Nuova Delhi per garantire la proiezione del film. “Nessuno eccetto la corte deve avere il diritto di decidere ciò che la gente può o non può vedere” ha dichiarato Deepa Mehta, che ha anche presentato, assieme ad un folto gruppo di esponenti della cultura, una petizione affinché la Corte Suprema intervenga con decisione per fermare le violenze e permettere la visione del film.

“É ironico” ha dichiarato riferendosi al partito Indù “che le persone che vorrebbero proteggere la cultura indiana, che è sostanzialmente pluralista e che celebra valori diversi, sono coloro che in realtà la attaccano”.

(Fonte: BBC, Londra)


Nelle foto: alcune scene del film e deglle violenze

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