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India
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Nuova Delhi. Martedì la Corte Suprema indiana ha ordinato la protezione delle autorità per permettere la proiezione indisturbata del film lesbico “Fire” in ogni città del paese.
La Corte, in risposta ad una petizione presentata dalla regista del film Deepa Mehta e da altre personalità pubbliche, ha rimproverato il governo per avere fallito nel prevenire gli attacchi e le violenze dei nazionalisti indù e ha sottolineato che “è un obbligo dello stato proteggere la vita, la libertà e le proprietà dei suoi cittadini”.

Le proiezioni del film erano state interrotte dopo una serie di violenti proteste da parte di estremisti indù, ed il film era stato rispedito all’ufficio censura per una revisione.
Il procuratore generale Soli Sorabjee è stato duro con i vandali indù che avevano giustificato le loro violenze sostenendo che il film è osceno ed esalta lo stile di vita lesbico. “I sentimenti di dolore non possono mai essere espressi attraverso atti di violenza” ha dichiarato Sorabjee “e sfortunatamente c’é un aumento dell’intolleranza. Ma la macchina legale non si può fermare. È parte dei doveri generali dello stato il proteggere la proiezione di qualsiasi film senza riguardo a che tipo di film sia”.
Lunedì 14 dicembre era stata sospesa la seduta del Parlamento tra i tumulti dopo che un deputato indù aveva sferrato un violento attacco al film, accusando uno dei suoi sostenitori di essere un “pakistano”.

Bal Thackeray, il capo del partito indù di Bombay, ha dichiarato al giornale “Pioneer” che gli attacchi per impedire la proiezione del film potrebbero cessare solo se si ammettesse che le due donne protagoniste del film sono mussulmane e non indù, perché al contrario della storia raccontata nel film, l’omosessualità non esiste nelle famiglie indù.

La regista del film, Deepa Mehta, aveva affrontato gli estremisti indù la scorsa settimana dichiarando che i rapporti omosessuali erano la norma nella società indiana antica. “I rapporti lesbici sono parte delle tradizioni indiane ed il film porta alla luce l’ipocrisia e la tirannia della famiglia patriarcale e la sessualità delle donne” ha dichiarato Metha.
Le proiezioni del film intanto continuano in tutte le principali città del paese.

(Fonte: Agence France-Presse)


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