MondoQueer
otto per mille
clicca sul logo per tornare alla prima pagina

altre informazioni:

Così la Chiesa Cattolica spende i soldi dell'otto per mille


aprile 1999
L'Otto per mille

Nel periodo dell'anno in cui si compila la dichiarazione dei redditi, spuntano in televisione gli spot pubblicitari con cui la chiesa cattolica invita i contribuenti a destinarle le quote dell'otto per mille. Per effettuare una scelta pienamente consapevole, può essere utile tener presenti alcune informazioni che quegli spot, purtroppo, non dicono.

Ad esempio, è opinione diffusa che la chiesa cattolica investa il ricavato dell'otto per mille in opere di beneficenza. Ciò e' vero solo in minima parte.
I 5.000 miliardi di lire che la chiesa cattolica ha raccolto tra il 1993 e il 1997 sono stati spesi nel seguente modo (elaborazione su dati ufficiali della Conferenza Episcopale Italiana, riportati dalla "Repubblica" del 30/9/98):

  • 76 percento (pari a circa 3.800 miliardi) per attività di catechesi e di culto e per il sostentamento dei sacerdoti;
  • 4 percento per attività culturali e per i beni artistici;
  • 11 percento per attività di assistenza e di sostegno culturale a favore del Terzo Mondo;
  • 9 percento alle diocesi italiane per attività di carità.
  • Come si vede, i soldi investiti in attività di tipo umanitario sono soltanto il 20 percento del totale.

Si deve inoltre sapere che se sulla dichiarazione dei redditi non viene effettuata una scelta esplicita a favore di qualcuno dei possibili soggetti, le quote di otto per mille rimaste "in bianco" vengono comunque ripartite soltanto tra chiesa cattolica e Stato.
Grazie a questo meccanismo, nel 1991, ad esempio, la chiesa cattolica ha intascato l'82 percento del totale delle quote dell'otto per mille, pur avendo ottenuto in realtà soltanto il 48 percento delle scelte espresse a favore.
Se invece si sceglie esplicitamente lo Stato, i soldi vengono destinati ad attività varie, ma una buona parte dei essi va ad istituzioni di assistenza sociale per lo più, ancora una volta, di matrice cattolica (Caritas, ecc.).
Insomma, oltre all'opzione più esplicita in favore della chiesa cattolica, anche la mancata scelta o la scelta in favore dello Stato fanno ricadere in buona parte la contribuzione nell'area d'influenza della chiesa cattolica.

Le alternative?

Nel 1993 la chiesa valdese ha ottenuto di partecipare alla raccolta di fondi attraverso l'otto per mille, ed ha fissato per sé due principi-guida di grande valore etico:

1) riscuotere solo le quote effettivamente attribuite dai contribuenti in suo favore (senza partecipare alla spartizione delle quote lasciate in bianco);

2) investire il 100 percento del ricavo netto in attività di natura assistenziale, sociale o culturale. Pertanto, le quote raccolte non possono essere destinate ad attività di culto, di catechesi o di sostentamento dei pastori.

Forse il sostegno alla chiesa valdese è la maniera più sicura per fare in modo che la propria quota di otto per mille sia realmente ed interamente destinata a progetti di assistenza sociale, umanitaria e di beneficenza, a dispetto delle massicce e suadenti campagne di spot televisivi, che evidentemente non tutti possono permettersi.

Se ritenete che la diffusione di queste informazioni possa contribuire ad un utilizzo critico delle quote dell'otto per mille, fate liberamente circolare questo messaggio.


"MondoQueer" e' una iniziativa senza scopo di lucro. Sono graditi contributi, articoli e segnalazioni.