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attentato a Londra
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Comunicato stampa
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Comunicato stampa
GayLib

Comunicato stampa
Coordinamento Omosessuali
Democratici di Sinistra


La Repubblica
Giovedì, 1 maggio 1999

Terrore nel centro di Londra

Bomba in un pub gay di Soho: due morti, settanta feriti

Londra - Torna il terrore nel centro di Londra. A Soho, nel cuore della zona dei cinema e dei locali notturni a due passi da Leicester Square, una bomba chiodata ha devastato un pub ritrovo della comunità gay. Due i morti, oltre settanta i feriti, di cui tredici in modo grave, ricoverati in due ospedali del centro della capitale londinese. Ai testimoni e ai soccorritori giunti sul luogo dell'attentato si è presentata una scena catastrofica: decine di persone stese a terra, urla di dolore, molti i passanti in stato di shock, alcuni feriti che camminavano quasi privi di coscienza, perdendo sangue.

L'ordigno è simile a quelli esplosi negli ultimi due fine-settimana a Londra, un impasto di chiodi ed esplosivo. Accurata la scelta del luogo e dell'ora dell'esplosione: le 18,35, alla chiusura dei negozi e quando già le vie di Soho si stavano riempiendo dei frequentatori dei numerosi locali della zona, tra cui molti turisti stranieri. Anzi, Soho era particolarmente affollata di visitatori giunti nella capitale alla vigilia di un lungo week-end festivo.

L'Admiral Duncan, in Old Compton Street, era un pub molto frequentato da omosessuali. A quell'ora era pieno di gente, raccontano i testimoni: "C'è sangue dappertutto - ha detto il reporter della Bbc - Sembra che alcune persone siano state letteralmente catapultate fuori dal pub per la spinta dell' esplosione". Ventuno ambulanze sono accorse sul posto e i feriti sono stati trasportati agli ospedali Guys e St.Thomas. Due dei feriti più gravi hanno perso gli arti, molti altri sono coperti di ustioni. Almeno tre persone versano in "condizioni critiche".

La pista seguita dagli inquirenti è quella del terrorismo dei gruppi razzisti di estrema destra, che secondo Scotland Yard lega la bomba di ieri agli attentati delle ultime due settimane: sotto tiro ci sono le minoranze, ormai non più solo etniche, che a Londra hanno ormai costituito antiche e solide comunità con punti di ritrovo ben precisi e riconoscibili. La comunità gay era già stata messa in allarme dagli inquirenti dopo le bombe che negli ultimi due sabati avevano devastato Brixton e Bricklane, rispettivamente sede delle comunità afro-caraibica e asiatica. "La polizia ci aveva scritto - ha detto il portavoce della campagna per i diritti degli omosessuali "Stonewall", Mark Watson - Abbiamo ricevuto una lettera questa mattina che ci avvertiva di stare in guardia dopo le ultime due bombe. Old Compton Street è il centro della comunità gay. L' Admiral Duncan è uno dei più antichi bar gay di Soho". Il Pink Paper, giornale della comunità gay, aveva già pubblicato un appello allarmato ai suoi lettori. "Molti gay vedevano in Old Compton Street una zona sicura - dice Peter Tatchell, esponente del gruppo "OutRage" - Ci si sentiva abbastanza tranquilli da passeggiare mano nella mano senza paura di essere aggrediti. Ora tutto questo è finito".

Per i due precedenti attentati, che hanno provocato oltre quaranta feriti, Scotland Yard aveva avviato un'indagine a tappeto sui gruppi razzisti di estrema destra. Quattro organizzazioni neonaziste hanno rivendicato le bombe contro le comunità immigrate. E ieri la polizia ha diffuso le immagini registrate da una telecamera a circuito chiuso fuori i negozi di Brixton, che riprendono un giovane bianco con un cappello da baseball vicino alla fermata dell'autobus dove è stata piazzata la bomba. Il giovane è stato identificato, fermato, interrogato e forse già rilasciato. La polizia è in stato di massima allerta: continui gli appelli a vigilare su borse o pacchi lasciati incustoditi, soprattutto in zone frequentate da quelli che vengono definiti come possibili obiettivi dei gruppi razzisti. Una di queste organizzazioni, i "Lupi bianchi", ha di recente pubblicato un opuscolo di quindici pagine in cui delinea con paranoica lucidità una vera strategia della tensione: appelli alla "guerra razziale" contro "i ghetti neri e asiatici". Un obiettivo preciso: "Via gli ebrei e i non bianchi dalla Gran Bretagna" entro la fine dell'anno. Chi rimane "sarà sterminato".


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