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attentato a Londra
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Il Messaggero
1 maggio 1999

Bomba a Soho, Londra nel terrore

Terzo attentato, rivendicato dal gruppo di estrema destra dei "Lupi Bianchi". Devastato un pub frequentato da omosessuali

I neo-nazisti sono tornati a colpire: almeno due morti e oltre settanta feriti

Londra - Una violenta esplosione ha sconvolto ieri sera il centro di Londra, riducendo in macerie un pub di Soho, uccidendo due persone e ferendone una settantina, alcune delle quali in gravissime condizioni. È la terza settimana consecutiva che nella capitale britannica avviene un sanguinoso attentato: l'ordigno è sempre dello stesso tipo, una bomba imbottita di chiodi che con l'esplosione vengono scagliati intorno, come una micidiale rosa che ferisce e dilania le malcapitate vittime. I precedenti due attentati sono stati rivendicati da un gruppo razzista e neonazista, "Combat 18" (1 e 8 sono i numeri ai quali corrispondono le iniziali di Adolf Hitler), di cui facevano parte anche alcuni ufficiali dell'esercito britannico arrestati dalla polizia alcune settimane fa. Anche stavolta l'attentato è stato rivendicato da un gruppo neo-nazi, i "Lupi bianchi".

Se nei due attentati di sabato 17 e 24 (a Brixton e Brick Lane, decine di feriti) l'obiettivo erano stati gli immigrati di origine africana e del Bangladesh, quello di ieri sera è stato un famoso pub frequentato dai gay, l'Admiral Duncan, sulla Old Compton Street. Era già l'imbrunire e a Soho la serata cominciava ad animarsi, bar, ristoranti e pub già pieni, tanti turisti in giro. Alle 18,37 (le 19,37 in Italia) la bomba imbottita di centinaia di chiodi è esplosa all'interno del pub, seminando il panico.

"Il locale è scomparso in una nuvola di fumo", ha detto un testimone. Uno spettacolo agghiacciante si è presentato ai primi soccorritori, polizia, vigili del fuoco, medici e infermieri delle autoambulanze. "In strada c'erano molto sangue e tanti feriti. Ho visto l'intera facciata del bar che volava in aria e gente stramazzata sul marciapiede, imbrattata di sangue", ha dichiarato Sean Given, il manager di un vicino bar per omosessuali. "È un crimine terribile, compiuto da gente priva di umanità. So che la polizia sta impegnandosi al massimo per individuare i colpevoli", ha commentato il ministro dell'Interno Jack Straw, che ha interrotto le vacanze fuori dalla capitale per tornare subito nel suo ufficio.

Il primo attentato di quella che rischia di diventare una tragica catena è avvenuto sabato 17 aprile, di pomeriggio, a Brixton, nel centro sud di Londra, abitato da immigrati africani e giamaicani. L'ordigno è esploso proprio di fronte a un supermercato della catena Iceland, quando la strada era molto affollata. Cinquanta feriti, molti dei quali gravi. Sabato 24 aprile il secondo attentato. L'esplosione è avvenuta davanti a un ristorante di Brick Lane, nella zona dell'East End abitata in prevalenza da emigrati del Bangladesh. Sono rimaste ferite cinque persone. Come ieri, gli attentatori hanno usato in entrambi i casi bombe "infarcite" di chiodi per aumentare il potenziale distruttivo. Molta gente ha reagito con sdegno e rabbia agli attentati. "Un boato fortissimo. Tutti che urlavano: è una bomba. Abbiamo capito, ma proviamo a reagire e, se la polizia ce lo permetterà, domani saremo i primi ad aprire al pubblico", ha detto l'italiano Giuseppe Mascoli, proprietario del club Blacks, situato in Dean Street, ad appena venti metri dal luogo dell'esplosione che ieri ha sconvolto il quartiere londinese di Soho.


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