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La Repubblica
22 giugno 1999

E il vescovo si arrabbia
"Così lo Stato sconfina"

Maggiolini: giusto prevenire il virus, non suggerire i contraccettivi

di Orazio La Rocca

Roma - "Rosy Bindi? Peggio di Bertinotti. Con questa nuova campagna anti-Aids il ministro della Sanità, oltre a mostrarsi intollerante, commette un vero e proprio sopruso". Non usa mezzi termini, monsignor Alessandro Maggiolini, unico vescovo italiano membro della commissione pontificia che ha riscritto il Catechismo: lo Stato sbaglia - sostiene - quando parla di pillole e preservativi perché non tiene conto delle sensibilità di tutti i suoi cittadini".
Monsignor Maggiolini, non è un giudizio troppo drastico?
"Dico semplicemente che non è possibile tradurre in legge una norma morale. In una situazione di pluralismo vanno rispettate le diverse concezioni della vita e del comportamento dei vari settori della vita".
La campagna andava fatta più a carattere generale?
"Certo. Lo Stato dica che sull' Aids bisogna stare attenti, ma non si arroghi il diritto di essere docente di morale. Insomma, questo ministro della Sanità sembra più statalista di Fausto Bertinotti".
Ma di fronte al dramma dell' Aids non è meglio parlare chiaro?
"D'accordo. Ma di fronte all' Aids devono intervenire le varie agenzie di consenso: la Chiesa, parlando di continenza e castità; gli altri suggerendo contraccettivi e preservativi. Ma non deve essere lo Stato a dire queste cose. Einaudi diceva: quando uno Stato si fa maestro si rivela asino o quanto meno si rivela intollerante".
Non significa nulla il fatto che Rosy Bindi sia cattolica?
"Ma non mi interessa niente: si può essere fedeli in Dio, si può credere nell'incarnazione e nella Chiesa cattolica, e avere dentro una concezione statalista della convivenza civile. Non vuol dire niente professarsi cattolici".
Quindi, secondo lei, la Bindi ha sbagliato a fare questa campagna.
"Ha commesso un errore e un sopruso: non doveva mettersi a parlare di morale e di contraccezione".

(Fonte: La repubblica - 22/6/99 - Orazio La Rocca)


La Repubblica
22 giugno 1999

Vaticano critica campagna
anti aids varata dal ministro Bindi

Città Del Vaticano - L'"Osservatore Romano", in un articolo firmato da monsignor Elio Sgreccia, ha contestato l'accento sull'uso dei preservativi, nella campagna di prevenzione contro l'Aids avviata dal ministero della Sanità. "Non chiediamo certamente troppo - si legge nella nota - se domandiamo che, come prima proposta educativa in fatto di prevenzione dell'Aids, sia presentata quella di evitare i comportamenti a rischio, nell'ottica di una sessualità pienamente umana e orientata al matrimonio". Nell'articolo sono evidenti i riferimenti polemici con la campagna varata dalla cattolica Rosy Bindi.


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