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intervista a Tatchell
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Marzo 1999
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Sydney - Prima di prendere l'aereo che doveva portarlo qui a Sydney, Peter Tatchell si è dovuto assicurare che la propria abitazione di Londra fosse ben chiusa. Vari denti rotti, contusioni e recentemente anche le minacce di attentati dinamitardi da parte di un gruppo neonazista, sono il prezzo che ha dovuto pagare per essere diventato la fila avanzata dell'attivismo omosessuale britannico: "La cosa mi terrorizza, certo, ma non ho nessuna intenzione di farmi intimidire dalle minacce di qualche omofobo" risonde lui sicuro.

Nato a Melbourne, nel 1969, a 17 anni, si trasferisce a Londra, dove dagli inizi degli anni settanta svolge attività nel "Gay Liberation Front", quindi nel 1987 fonda con altri l'organizzazione "UK Aids Vigil", nel 1989 fonda "Act Up London" e nel 1990 il gruppo "Outrage!".
Recentemente è stato multato da un tribunale inglese di una cifra simbolica di 18,60 sterline per avere svolto una manifestazione pacifica all'interno della Cattedrale di Canterbury, interrompendo la cerimonia religiosa.

Il suo recente viaggio australiano è iniziato con la sua partecipazione alla parata del "Sydney Gay & Lesbian Mardi Gras", "un evento che nelle sue dimensioni è assolutamente impensabile in Gran Bretagna. E' un magnifico specchio della comunità omosessuale australiana, e in particolare di Sydney, che è riuscita a trasformarlo nell'evento gay e lesbico più importante del mondo".

Tatchell ha sempre insistito che il Gay Pride inglese avrebbe dovuto adottare le dimensioni e lo stile "carnevalesco" di quello di Sydney, ma ha "incontrato incredibili resistenze a pensare in grande", e ha aggiunto che "la storia del carnevale risale ad un periodo in cui era l'unico giorno dell'anno che i padroni concedevano agli schiavi per avere un po' di divertimento. Per una volta non dovevano lavorare e potevano divertirsi. Ci sono due modi di vedere la cosa, o sei convinto che fosse un momento di evasione e di celebrazione da un'esistenza brutale, oppure pensi che fosse una pacifica illusione. In Gran Bretagna il Gay Pride si è molto depoliticizzato. In pratica è diventato un grande concerto gratuito come tanti altri. I diritti umani per gay e lesbiche sono praticamente cancellati dal programma della manifestazione. Questo ha creato molta rabbia e malumore tra molte persone".

"Penso che ci sia compiacimento tra le comunità gay e lesbiche perché molte delle più odiose ed evidenti forme di pregiudizi e discriminazione verso gli/le omosessuali sono diminuite considerevolmente. L'enorme esplosione della scena commerciale gay ha creato l'illusione della libertà, la gente può andare a festeggiare, passare dei momenti piacevoli, e molti hanno frainteso tutto questo per libertà. Siamo essenzialmente ancora prigionieri in una gabbia dorata. La gabbia dorata sono tutti quei favolosi locali e quelle feste dove possiamo spassarcela, senza renderci conto che lo stiamo facendo nella struttura di un sistema legale che si discrimina ancora pesantemente".

"Ma cosa risponderesti a chi ti dice di essere felice di vivere nella sua bella gabbia dorata"? chiede l'intervistatore del 'Sydney Star Observer', Brad Johnston.

"Il migliore avvertimento contro l'eccessivo compiacimento è quello che è accaduto agli omosessuali a Berlino" risponde Tatchell. "Nel 1932 Berlino era il centro dell'universo gay. C'erano bar e club gay, riviste e giornali gay, organizzazioni politiche gay. Il Reichstag era in procinto di abolire il divieto all'omosessualità maschile. Molte persone omosessuali pensavano allora che la libertà fosse inevitabile. Quindi l'anno successivo Hitler andò al potere, in un mese furono proibite le organizzazioni gay, in due mesi furono chiusi giornali e locali gay, ed in sei mesi i primo omosessuale veniva spedito in un campo di concentramento. Dubito che qualcosa così possa accadere di nuovo, ma chi lo sa? E' scritto nella storia, la nostra comunità ha sempre sofferto quando ha cessato di essere vigilante".

(Fonte: Sydney Star Observer)


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