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Articolo da "Giornale di Brescia"

Testo inviato da
Stefano Bolognini

Giornale di Brescia

Tredici ore in Camera di Consiglio
per la sentenza dei Balletti Verdi

Sedici imputati hanno riportato varie condanne
Quindici assolti oppure chiamati a fruire dell'amnistia

Si è concluso ieri verso la mezzanotte, per la precisione alle ore 23.50, il giudizio di primo grado del procedimento penale tristemente noto come processo dei balletti verdi. Il tribunale, ritiratosi in camera di consiglio alle ore 10.30 di ieri mattina, ne è uscito come abbiamo detto, poco prima di mezzanotte, cioè dopo tredici ore e mezza di esame di situazioni, con finale decisione annunciata dall'attesissimo trillo di campanello. Quasi alle ore 22, nell'aula rimasta per tutto il giorno aperta e deserta erano stati per l'ultima volta tradotti gli imputati detenuti che lo avevano voluto; sulla panchina antistante, uno solo, della pur folta schiera dei comparsi a piede libero. La lunga attesa è stata divisa, nel settore riservato al pubblico, da circa quaranta persone. Impossibile, sarebbe, riferire della sentenza, davvero chilometrica, in ognuno dei suoi dettagli di fatto o delle sue sfumature giuridiche. Si può osservare del resto, molto genericamente, data l'ora tarda, che i giudici hanno seguito abbastanza fedelmente la falsa riga delle richieste del Pubblico Ministero per quanto concerneva la dichiarazione di colpevolezza oppure di assoluzione. Quanto alla misura della pena, si deve dire che il tribunale di Brescia è stato assai clemente, beneficiando tutti i condannati delle attenuanti generiche ed una parte anche delle diminuenti; inoltre le generiche sono state dichiarate prevalenti sulle eventuali contestate aggravanti. In definitiva la sentenza ha riconosciuto colpevoli di tutti o appena di una parte dei reati ascritti i seguenti imputati: Alberighi, Baraggi, Cadoria, Giacometti, Manessi, Morazzo, Moreni, Mura, Nember, Pandolfi, Paredi, Perboni, Pesce, Sala e Tognù.

Achille Alberghi, che era imputato di favoreggiamento aggravato e continuato (Avv. Camisasca) è stato condannato ad un anno e quattro mesi; il Cornelio Baraggi, sempre per un episodio di favoreggiamento (Avv. Chiodi), ad un anno e 4 mesi. La stessa pena è stata inflitta ad Annetta Cadoria (Avv. Fario), sempre per favoreggiamento; Luciano Giacometti è stato condannato ad un anno e cinque mesi (Avv. Donati); Ezio Manessi (Avv. Nanni) ad un anno e quattro mesi quasi come tuti gli altri per favoreggiamento. Giulio Morazzo (Avv. Martinazzoli) è stato condannato ad un anno e cinque mesi; Giuseppina Moreni (Avv. Pannella), ad un anno e cinque mesi; Eugenio Mura (Avv. Burlini e Lodi) ad un anno e quattro mesi, Arturo Nember (Avv. Quaglia), cui oltre alle generiche è stata concessa la diminuente del vizio parziale di mente, un anno di reclusione.

Ezio Palini (Avv. Bossoni) è stato condannato ad un anno e cinque mesi, Pietro Pandolfi è stato condannato a quattro mesi per truffa e ad un anno e dieci mesi per estorsione; Carlo Paredi, per favoreggiamento, ad un anno e cinque mesi ( Avv. Bignetti). A Giuseppe Perboni, per atti di libidine è stata inflitta la pena di otto mesi (Avv.Onofri), Paolo pesce (avv. Chiodi) per favoreggiamento, un anno e cinque mesi, Giovanni Sala ( Avv. Dognini, castelli) sei mesi per tentata estorsione ed un anno e otto mesi per favoreggiamento.

Infine Mario Tognù (Avv. Lodi) è stato condannato per sfruttamento ad un anno e quattro mesi con un anno di casa di lavoro a pena espiata. Nei confronti degli altri, non nominati il tribunale ha pronunciato verdetto di assoluzione con varia formula o di non doversi procedere per effetto di aministia. Agli imputati Baraggi, Cadoria, Mura, Nember, e Tognù è stato concesso, in applicazione del provvedimento di clemenza del dicembre 1963 un anno di condono.

Oggi stesso, per effetto dell'ultima parte della sentenza verranno scarcerati gli impuatati Baraggi, che ha esopiato l'intera pena che gli restava detratto l'anno di condono; il Beldenti ed i fratelli Conti (difensori avv. Castelletti, Assaro ed Andri), che sono stati assolti; il Nember nonché il Valentini( Difensore avv. Frigo) ed il Pionelli (avv. Barbieri) perimenti prosciolti. Evidentemente il provvedimento no ha valore per Angelo Valentini, il quale, si trova detenuto, oltre che per l'ordine di cattura relativo ai balletti verdi, anche per il noto e massiccio furto in casa dei conti Bismark e dovrà inoltre scontare i sei mesi inflittigli dal tribunale per direttissima, in seguito a reticenza come testimone.

Abbiamo detto per inciso (e molto affrettatamente data l'urgenza di andare in macchina), che, accanto ai 16 iomputati condannati, vi sono stati 15 giudicabili o assolti con diversa formula dai rispettivi addebiti, oppure prosciolti per effetto di amnistia. I nomi di questi ultimi sono: Arrigo beldenti, Angelo Bertoglio, Erio Borghisani, Egidio e Vitttorio Conti, giuseppe Faccoli, Natale pionelli, Vinicio Palandro, Nunzio Crescini, Pierluigi Romano, Bruno venzi, Angelo Zampedri, Martino Zuaboni, Angelo valentini e Aldo Quarenghi.

Il tribunale era così composto: presid. Dr. Mascolo Vitale; giudici dr. Sacchi e Allegri.



L'Archivio di Storia Gay e Lesbica è a cura di Giovanni Dall'Orto

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