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Articolo da "Tempo " n°48- 26 novembre 1953

(pagg. 17 e 18 , l'articolo è corredato da una foto dell’attore John Gielgud in costume teatrale )

Trascritto da GiovanBattista Brambilla, a cui appartiene il commento di cui sotto:

IMPRESSIONI

Come al solito siamo di fronte ad un articolo apparso su una rivista illustrata ad altissima tiratura in cui la preoccupazione di fondo dell’autore sembra quella di ribadire "scrivo sull’omosessualità ma io non sono omosessuale". Questo senso di disagio è ben avvertito sin dall’inizio, il "reporter" inviato a Londra si limita a "riportare" i parere sui fatti espressi da altri. OK ,era una vecchia scuola di giornalismo ma alcuni passi sono apertamente omofobici : "spaventoso diffondersi", "orribile vizio" e via dicendo…per non parlare poi dell’offensiva parola "inverito" usata come niente fosse.

In realtà l’articolo non scende in dettagli, è proprio nello stile ipocrita dell’epoca e scritto in modo tale che se letto da un bambino, quest’ultimo non ci avrebbe capito nulla. Se sostituite l’argomento "omosessualità" col quello "stupefacenti" il risultato non cambia poi di tanto! Innanzi tutto l’autore dell’articolo sbaglia quando dice che Lord Montangu di Beaulieu fu accusato d’aver abusato d’un quattordicenne. A quanto ne so io, Lord Montangu (27 anni) insieme a suo cugino Michael Pitt-Rivers (37 anni) e all’amico Peter Wildeblood (30 anni) furono processati per aver fatto "avances" a due aviatori ,il caporale Edward McNally (25 anni) e il pilota John Reynolds (21 anni). Il processo si concluse nel marzo 1954 con la condanna a 12 mesi di carcere per Lord Montangu (appartenente ad una delle più grandi famiglie inglesi, parenti con i reali) e a 18 mesi per gli altri due compari. L’avvenimento fece scalpore all’epoca, è stato dedicato anche un film alla vicenda (c’era un bellissimo e dettagliato articolo sulla rivista gay inglese "Attitude" a tale proposito, qualche anno fa). Certo che a Londra non doveva esserci tanta criminalità all’epoca se Scotland Yard perdeva tempo a correre dietro ai gay. Certo che per chi visse in quell’atmosfera la cosa non dovette essere poi molto simpatica. Un clima alla "Fareneith 451" di Ray Bradbury, tanto per intenderci o alla caccia ai comunisti in USA di quegli anni. Per gli italiani che leggevano tali cronache sui giornali tutta la vicenda doveva essere o noiosa o delirante, da noi esisteva un assai elastico "Comune senso del pudore", quasi sempre applicato per repressione politica.

A pensarci bene anche in Inghilterra tutta la vicenda era politica. Non a caso nell’articolo si cita il fatto che molte persone con importanti incarichi governativi potessero cadere vittime di ricatti da parte dei comunisti russi. Celebri erano stati i casi di tradimento da parte d’insospettabili baronetti finiti nello spionaggio internazionale (se ben vi ricordate il film "Another Country" era ispirato ad uno di questi). Il clima di persecuzione in Inghilterra era talmente assurdo nel 1953 che spinse,l’anno dopo, il genio matematico (inventore del primo cervello elettronico ed eroe di guerra per aver decifrato i codici segreti nazisti) Alan Turing al suicidio. Per chi fosse interessato ad approfondire questa vicenda rinvio ai bellisssimi siti su Internet:

L’articolo sopra riportato si presta ancora a molte constatazioni :l’idea che l’omosessualità fosse una malattia e che quindi ,in alcuni casi,si potesse effettuare una "rieducazione". Si continuava ad insistere sul fatto che i gay fossero tutte persone instabili, frustrate, ossessionate, ecc…vorrei ben vedere il contrario in un simile clima!

Giovan Battista Brambilla

P.S.: nell’articolo si cita anche il celeberrimo attore Sir John Gielgud, mi pare che informazioni riguardo la sua omosessualità si trovino anche nei libri:

- Donald Spoto Lawrence Olivier :a biography (New York,Harper Collins Pub,1992)…pubblicata anche in Italia

"Tempo " n°48
26 novembre 1953

SODOMA E GOMORRA

Lo spaventoso aumento di un torbido vizio ha costretto il Governo britannico a sferrare una campagna che probabilmente condurrà a una riforma della legge

di C.F. (Carlo Fenoglio)

Londra, novembre,

È un argomento scabroso da trattare sui giornali ,e infatti si era formata involontariamente, una specie di congiura del silenzio. La realtà è esplosa violentemente nei giorni scorsi ,quando Sir David Maxell Fife, il ministro degli Interni, convocò gli alti esponenti della magistratura per discutere assieme i rimedi onde porre un limite allo spaventoso diffondersi della omosessualità in Inghilterra. Allora rotto il ghiaccio ,tutti i più autorevoli giornali, "Times" in testa, hanno messo il dito sulla piaga e ne è sorta una polemica che ha scosso profondamente la nazione.

Basti pensare che l’anno scorso la magistratura britannica dovette giudicare in merito a 5.001 offese omosessuali (maschili) contro le 2.321 del 1938. Un giudice di un tribunale del West End di Londra, ha dichiarato che soltanto nella sua corte ogni anno vengono discussi 600 casi di pervertiti. Ora la polizia ha iniziato una vasta azione di rastrellamento e di controllo in alcuni centri indiziati dalla città, mentre Scotland Yard ha posto all’ordine del giorno un elenco di personalità di primo piano, sia di Londra che della provincia, note per essere dedite a questo orribile vizio. Esso include i nomi di celebri divi del cinema e del teatro. Alcuni di essi sono stati ammoniti privatamente dalla polizia di controllare scrupolosamente la loro condotta in pubblico ,altri invece sono stati consigliati di non frequentare più certi ritrovi pubblici di Mayfair e di Soho. Contemporaneamente Scotland Yard ha ricevuto l’ordine di sorvegliare da vicino individui facenti parte di uffici governativi segreti, noti per essere coinvolti in pratiche omosessuali. È la possibilità che agenti stranieri ricattino individui in situazioni compromettenti, che preoccupa le autorità inglesi.

John Gielgud, giudicato da molti il maggiore attore inglese vivente, è stato coinvolto nello scandalo. Nei suoi riguardi si avanza però l'ipotesi che le accuse non siano del tutto fondate.


Ma questo non è che un aspetto ,sebbene forse il più grave ,dell’intero problema. Restano le cifre citate a dimostrare che esso è ormai divenuto un problema nazionale, riguardante tutte le classi sociali. I giornali riportano con frequenza casi in cui sono coinvolte alte personalità. Per esempio, tanto per citare due dei più recenti, il caso del giovane Lord Montagu di Beaulieu, denunciato per avere usato violenza a un giovane quattordicenne; e quello di Sir John Gielgud, ritenuto il più grande attore scespiriano vivente. Ma che dire di tutti gli altri casi , quelli che rimangono nell’ombra degli archivi dei tribunali ,e, soprattutto, quelli che rimangono nell’oscurità assoluta?

All’acme della polemica, l’ottantenne Lord Samuel, il grande statista liberale ,ha pronunciato l’altro giorno un discorso alla Camera dei Lord riportato dalla stampa col titolo di "Sodoma e Gomorra". Dopo aver lamentato l’aumento della criminalità nel dopoguerra, specialmente quella giovanile, il vecchio Lord ha tolto le bende a quella che egli definisce l’ultima piaga, i vizi di Sodoma e Gomorra, divenuti ormai comuni. "Se essi continueranno a diffondersi, allora il castigo non sarà da ricercarsi nelle conflagrazioni o nei terremoti, ma in qualche cosa di più’ mortale, il lento avvelenamento del senso morale".

La legge inglese, a differenza di quella di altri paesi europei, punisce gli omosessuali ,anche adulti, anche consenzienti. Si ricorderà il processo che rovinò Oscar Wilde all’apice della gloria. La sua colpa fu punita con due anni di carcere che lo scrittore dovette scontare. Il tono prevalente della stampa britannica è che ,in tale campo, la legge è assai discutibile. E di questo parere sono state quasi tutte le risposte dei lettori ai vari giornali. Si reclama che tale piaga venga trattata più con spirito scientifico che strettamente giuridico. Sia la società che gli individui sarebbero più protetti se l’omosessuale venisse ,anziché punito ,compreso e rieducato..

Questo punto di vista sta a metà strada tra i due estremi. La maggioranza del volgo - specifica il "Times"- considera l’inversione maschile un abominevole vizio da cancellare dalla faccia della Terra (e sono soprattutto i genitori che ,preoccupati per i loro ragazzi, impugnano la spada della giustizia a tutti i costi).Per contrasto, gli strati più evoluti della società sono inclini a trattare l’omosessualità con una specie di benevola tolleranza, definendola una semplice aberrazione , casi da psichiatra, che bisogna lasciar stare. Comunque sia - spiega il giornale - la società non può disinteressarsene. La classe degli invertiti (poiché in Inghilterra la persecuzione della legge li induce a costituirsi in classe, come una società segreta), anche se nella storia umana si sono verificati casi di geni creativi omosessuali, è una classe di individui frustrati, instabili ,malsicuri, soggetti al ricatto ,alla paura, in definitiva, ad altri crimini. Onde — e qui "Times" collima, tirando le somme ,con la tesi degli altri fogli- gli invertiti sono socialmente dannosi. Come tali, bisogna combatterli, ma non certo ficcandoli in prigione.

Una delle analisi più esaurienti e coraggiose, e che ha riscosso il maggior credito , è stata quella di "The New Statement". Dopo aver convenuto che l’omosessualità è un male sociale, il periodico afferma che soltanto il due per cento degli invertiti sono tali per incurabile natura, mentre gli altri, nati e cresciuti normali, non sono mai divenuti sessualmente maturi per essere stati sottoposti, negli anni della prima giovinezza ,a violenza da parte di altri individui già pervertiti attraverso analogo processo. Questa catena, afferma il giornale, fa si che in certi circoli l’omosessualità diventi un culto ,e gli adepti finiscono per credersi incurabilmente invertiti. Da qui la necessità di affrontare il problema scientificamente, modificando la legge che ,in Inghilterra, colpisce gli invertiti alla stregua dei criminali comuni e li caccia in prigione ad aumentare ,nella reclusione con altri uomini, la malattia.

In questo senso si sono pronunciati anche lo "Spectator", l’"Observer" ed altri tra i più seri giornali. Mai se n’era parlato con tanto impegno e preoccupazione. È soprattutto la preoccupazione per i ragazzi ,facili alla persuasione, che ha sollevato questo putiferio. Parlamentari, sacerdoti ,uomini e donne di tutte le professioni, hanno preso la parola nei vari giornali, quasi che le misure annunciate dalla polizia avesse dato finalmente il via a una campagna preparata da tanto tempo. Ministri del culto, conformisti o no, hanno iniziato, a quanto riporta il "Sunday Chronicle", preghiere e sermoni contro il flagello della omosessualità e la congiura del silenzio nel quale si avvolge. Da parecchie fonti si invoca la costituzione di una Commissione Reale che compia un’inchiesta sul problema. Oswald Brenton, vicario di ST. James, Gunnesbury — tanto per citarne qualcuno- afferma nel suo foglio parrocchiale che Pari e Sir trovati colpevoli di tale vizio ,dovrebbero perdere automaticamente il titolo. Un altro riferisce per certo che in alcuni circoli altolocati, la carriera di un uomo è compromessa se egli non si sottopone a concessioni personali.

Fra tanti lamenti e sdegni , può sembrare strano che quale soluzione, sia invocata una riforma della legge penale, in base alla quale l’omosessualità venga dichiarata lecita tra individui adulti, e punita soltanto quando rivolta ai ragazzi. Ma è soltanto cosi’, cioé in stato di libertà ,che l’invertito perderà il complesso di persecuzione e, in Inghilterra, non sarà più schiavo del suo principale nemico: il ricatto.



L'Archivio di Storia Gay e Lesbica è a cura di Giovanni Dall'Orto

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