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Il Resto del Carlino
17 Novembre 1999

E 340 mila coppie italiane sperano nei nuovi "elenchi"

In Italia ci stiamo attrezzando. A fronte di 340 mila coppie di conviventi sparse lungo tutto lo Stivale (nel '93 erano 200 mila), sono una decina i comuni grandi e piccoli del nostro Paese che hanno istituito un registro per le coppie di fatto. Roma, Bologna e Pisa risultano fra le città munite di un elenco di conviventi ufficializzati, seguite da realtà minori ma coraggiose come Empoli che ha fatto addirittura da battistrada, prima in Italia a coronare l'esperimento, e Scandicci, comune in provincia di Firenze che ha attivato la lista grazie all'impegno della passata legislatura. Lo scopo di chi ha deciso di benedire le nuove famiglie del 2000 con tanto di registro è quello di puntare sulla forza delle spinte dei singoli: solo queste potranno dare uno scrollone decisivo al governo che ha già sul tavolo una serie di proposte di legge sì, ma per ora nulla di più. Anche in Francia in fondo è successo così. Intanto però in Italia sull'argomento si parla e si propone. La settimana scorsa nell'ambito di un convegno sulle famiglie organizzato a Pisa dal ministero per le Pari opportunità, Laura Balbo ha lanciato l'"accordo di convivenza" che potrebbe essere una via parallela alle leggi ancora ferme in Parlamento. In America si chiama "living together agreement", si tratta di un contratto i cui termini, dalla sede di residenza, alla condivisione dei beni, all'assistenza reciproca in caso di problemi di salute o economici, dovrebbero essere stati scelti liberamente dai conviventi.

Chiara Bini


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