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Corriere della Sera
30 ottobre1999
L'Arcigay scrive ad Albertini
"Riconosca le coppie di fatto"
Polemica sul registro delle unioni civili M. Cre.,

Unioni di fatto, l'Arcigay scrive ad Albertini. Perché "si faccia portavoce dell'esigenza di riconoscimento delle libertà individuali e dei diritti civili di tutti i cittadini milanesi". Il consiglio comunale tra breve potrebbe essere chiamato ad approvare l'istituzione di un registro delle unioni civili: in pratica, un principio di riconoscimento per tutte le coppie non sposate, tra cui quelle gay. Ma la componente cattolica del Polo è insorta. Di qui, la lettera del presidente nazionale dell'Arcgay, Sergio Lo Giudice al sindaco Gabriele Albertini. "Spesso nelle riflessioni del centro destra italiano le libertà sono identificate nelle libertà economiche, con una inquietante sottovalutazione della sfera dei diritti individuali". Secondo Lo Giudice, "la richiesta di riconoscimento della propria dimensione relazionale ed affettiva da parte di donne e uomini omosessuali non rappresenta uno scardinamento del modello tradizionale di famiglia, ma l'affermazione - di genesi liberale - della necessità che ad ogni individuo sia riconosciuta la libertà di seguire il proprio progetto di vita senza intrusioni esterne da parte di uno stato eticamente fondato". La lettera si conclude con l'invito al sindaco perché si pronunci "favorevolmente su una proposta che rappresenterebbe un passo in avanti verso l'attuazione di un principio di uguaglianza formale tra i cittadini". Se l'Arcigay nasce all'interno della sinistra, Gay-lib è associazione degli omosessuali vicini al Polo. Ma sull'argomento, la posizione è la stessa. Secondo il vicepresidente Marco Volante, "bisogna capire se il centro destra è autenticamente liberale. Da certe posizioni non sembrerebbe: il rischio è quello di essere spinti a votare a sinistra".


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