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Il Sole 24 Ore
6 novembre 1999

Norme e tributi
Via libera al progetto delle Pari opportunità Discriminazioni: tutela rafforzata

Roma - Nuova tutela contro le discriminazioni, a tutto campo. La prevede il disegno di legge a cui ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo. Il Governo ha semplicemente ritoccato il testo - già varato lo scorso 8 ottobre - alla luce del parere espresso dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-enti locali: "Si trattava di rilievi e osservazioni tutto sommato di dettaglio di cui si è tenuto conto nella riscrittura del disegno di legge", ha spiegato durante la conferenza stampa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Franco Bassanini. In base al provvedimento, lo ha ricordato il ministro del Lavoro Cesare Salvi, "sono vietati atti o accordi che discriminano le persone in relazione a qualità soggettive", tra cui la razza, il sesso, gli orientamenti sessuali. In caso di violazione del divieto, l'interessato potrà rivolgersi al giudice per chiedere la cessazione del comportamento pregiudiziale e il risarcimento dei danni. Il disegno di legge, peraltro, prevede che se "l'atto lesivo ha carattere collettivo, la domanda - ha sottolineato Salvi - possa essere proposta da enti o associazioni". Con il provvedimento, che si intitola "Misure contro le discriminazioni e la promozione delle pari opportunità", il Governo intende dare piena attuazione all'articolo 3 della Costituzione e all'articolo 13 del Trattato di Amsterdam: entrambi sanciscono il principio di uguaglianza assoluta tra i cittadini. Il disegno di legge stabilisce il principio di non discriminazione per tutte le cause indicate dalle due norme: sesso, razza, origine etnica, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche, disabilità, età, orientamento sessuale, condizioni personali e sociali. In pratica, se e quando il progetto diventerà legge, potranno ricorrere al giudice, lamentando una presunta discriminazione, gli omosessuali e, rispetto a ora, l'intervento della magistratura sarà più efficace perché tempestivo e in grado di far cessare il comportamento discriminatorio. Il disegno di legge stabilisce che le amministrazioni pubbliche devono conformare la loro attività al principio di pari opportunità, nel duplice significato di garanzia contro le discriminazioni e di azioni positive volte alla eliminazione delle disuguaglianze. Un'altra importante novità è che si prevede l'estensione della tutela giudiziale a tutti i soggetti che subiscono una discriminazione, per qualsiasi causa, anche al di fuori del settore lavorativo, con un provvedimento d'urgenza del giudice civile (nell'ambito di un procedimento cautelare) che può ordinare la cessazione del comportamento oltre che l'eventuale risarcimento dei danni patrimoniali e morali.


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