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Corriere della Sera 14 Novembre 1999 Pace tra gay inglesi e Mugabe: beviamo un tè, senza pregiudizi Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, definì in passato gli omosessuali come "esseri da considerare un gradino più in basso dei cani e dei maiali". Naturale che sia un bersaglio delle associazioni che combattono la discriminazione contro i gay. E infatti, nel corso d'una recente visita a Londra, ha incontrato picchetti organizzati da un gruppo di attivisti. Uno di loro ha perfino cercato di arrestarlo "per torture ai gay del suo Paese". La movimentata visita ha suscitato nel leader africano notevole disappunto, tanto da fargli definire il governo Blair "un'organizzazione gay" e i suoi critici "gangster gay". Ora però Peter Tatchell, l'attivista che cercò di arrestarlo, offre un ramoscello d'ulivo: "Mi offro volontario per andare in Zimbabwe a prendere il tè col presidente. Per convincerlo ad abbandonare la sua crociata anti-gay", ha spiegato Tatchell. Ironico e lapidario il commento di Downing Street: "Il primo ministro dichiara ufficialmente di non essere un gangster gay".

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