MondoQueer
rassegna stampa
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L'Espresso
2 dicembre 1999

IN TV B come Bonolis
di Emanuele Pirella

I neri, gli ebrei, i comunisti, gli omosessuali, le minoranze perseguitate. Hanno faticato, negli anni, a trovare una rappresentazione equa. "Buona idea", disse pronto Bonolis. "La prendo per il mio spettacolo di quiz". E mise a contendersi i favori del pubblico, in furiosi spareggi, prima i neri e i bianchi, poi gli omosessuali e gli etero. Stiamo ancora aspettando una gara di ebrei contro ariani. Bonolis è convinto di fare opera meritoria, di abbattere gli steccati, di contribuire alla tolleranza fra gli uomini. "Sto a demostrà che so' tutti eguali", proclama. E mette su (Canale 5, sabato sera, in prima serata) uno spettacolo di varietà, "Ciao Darwin 2", che definisce "un'indagine antropologica su come saranno l'uomo e la donna del 2000". Lo spettacolo "omosessuali verso gli eterosessuali" è a un livello di incultura e di laidezza difficilmente eguagliabili. Si parte con le frasi sottilmente razziste, del tipo: "I miei migliori amici sono gay". Ma subito dopo si procede ad abbattere i pregiudizi positivi verso i gay. A giudicare dagli esemplari messi a rappresentare la realtà omosessuale, è falso immaginarli più sensibili, più colti, più raffinati. Eccone uno che deve indovinare in che contesto è stato trasportato. È tra donzelle inghirlandate che ballano leggiadre, tra garzoncelli che suonano liuti, davanti a cattedrali rinascimentali. Lo si invita a dire a che libro della letteratura italiana si ispira il tutto. "A Tarzan", risponde. È il Decamerone. E chi l'ha scritto? "Baglioni". "Comincia per B, è vero, ma è Boccaccio", corregge il conduttore. La tv, a furia di quiz, sta insegnando a ordinare il mondo non secondo un prima o un dopo. O secondo le varie arti o civiltà. Il mondo si divide tra le cose che cominciano con la B e quelle che cominciano con la E. Solo le lettere dell'alfabeto aiutano a orientarci. Il gay è un po' emozionato? Deve essere stato messo a disagio da Bonolis che lo apostrofa così: "'Omo', che le senti?". Non che i loro dirimpettai siano meglio. Uno si dichiara "eterosessuale da paura", l'altro "ipermaxisuper tutto eterosessual", l'altro ancora: "eterosessuale per vere intenditrici". Da questo che si auto definisce un "laboratorio alchemico", esce un tanfo insopportabile di mutande, di dormitorio da caserma, di osteria. Il povero Aldo Busi, chiamato a fare il capitano degli omosessuali, perché ricco, bello, potente e liberato, si aggira spiazzato dall'incultura e dalla bruttezza. "La sessualità è un accadimento", riesce a dire con finezza sprecata. Poco dopo un eterosessuale, chiesto di dire il nome del papa morto nel 1963, esclama sicuro: "Pio IX", invece che "Papa Giovanni XXIII". Ma anche lui cominciava con la P.


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