MondoQueer
rassegna stampa
clicca sul logo per tornare alla prima pagina


La Stampa
13 ottobre 1999

L'unione sarà riconosciuta a tutti gli effetti dallo Stato.
Soddisfatti i gay, protestano i vescovi
La Francia dice sì alle nozze tra omosessuali
Approvato il Pacs, patto civile di solidarietà che garantisce la coppia

Tullio Giannotti

Parigi - La Francia autorizza il matrimonio gay. Ieri è stato approvato dall'Assemblea nazionale il Pacs, patto civile di solidarietà, che garantisce - anche legalmente e fiscalmente - chiunque voglia trascorrere la vita i due, che si tratti di una coppia eterosessuale o gay, di amanti o di amici. Il provvedimento che per un anno ha spaccato la Francia è ora legge dell'ordinamento francese, anche se l'opposizione di centrodestra ha immediatamente presentato un ricorso al Consiglio costituzionale e promette: "La guerra non è finita". Il Pacs - un progetto maturato nella sinistra negli ultimi dieci anni - offrirà alle coppie che lo sottoscriveranno una garanzia di ufficialità della loro situazione in termini fiscali, di successione, di diritto del lavoro. La loro unione - anche se si tratta di due amici - sarà riconosciuta dallo Stato. Ma i due partner saranno soggetti anche a reciproci doveri, quello di un "aiuto reciproco e materiale", quello di affrontare solidalmente i debiti contratti per la loro vita quotidiana. Qualsiasi coppia convivente potrà unirsi in un Pacs, fatta eccezione per i parenti stretti o i casi in cui uno dei due sia già sposato o impegnato da un altro Pacs. Chi vuole "pacsarsi" - il neologismo è già diffuso in Francia - deve firmare un vero e proprio "contratto" in cui fissa liberamente le modalità della vita in comune e degli obblighi di legge. Con il documento firmato, le coppie-Pacs si recheranno al tribunale cittadino dove verranno iscritte sul registro ufficiale. Uscire dal Pacs sarà molto più semplice che non uscire dal matrimonio: sarà sufficiente - se si è d'accordo - una dichiarazione congiunta in tribunale. Se accordo non c'è, uno dei due è tenuto ad informare per iscritto l'altro della decisione di rompere il contratto, e poi di spedirne copia al tribunale. Se il disaccordo continua, anche soltanto sulle modalità di spartizione dei beni comuni, sarà il giudice ad essere investito del caso. Esattamente un anno fa, il patto civile di solidarietà - provvedimento del quale il governo della "Gauche" e il premier Lionel Jospin in prima persona hanno fatto una bandiera - era naufragato sullo scoglio dell'assenteismo parlamentare dei deputati della stessa sinistra. Uno smacco cocente, che sollevò molti dubbi anche sull'orientamento reale, e non solo di facciata, dei deputati socialisti e dei loro alleati. Jospin ha richiamato tutti all'ordine e ieri - dopo l'approvazione definitiva in Assemblea nazionale (315 deputati a favore, 249 contrari e 4 astenuti) - il ministro della Giustizia Elisabeth Guigou, si è impegnata in prima persona "a far sì che il Pacs possa esistere, anche in pratica, prima della fine dell'anno". I deputati della sinistra, più che esultare, hanno tirato un sospiro di sollievo, dopo 110 ore di sedute e 2161 emendamenti: "Si tratta di un testo di legge importante - ha proseguito la Guigou - che sancisce diritti e doveri per 5 milioni di nostri concittadini i quali, sia perché non vogliono sia perché non possono, non sono sposati ed erano sprovvisti di tali diritti". Con gli occhi lucidi, ha lasciato l'aula Christine Boutin, la deputata cattolica dell'udf (centrodestra), che della battaglia contro il Pacs aveva fatto una crociata personale. In extremis è stata abbandonata anche da due alfieri dell'opposizione, Philippe Seguin e Alain Madelin, falchi neogollisti che hanno scelto a poche ore dal voto finale di astenersi. Nel Marais, il quartiere gay di Parigi, si brinda e ci si abbraccia commossi. I vescovi di Francia hanno reagito immediatamente: "Temiamo per il futuro - dicono - il Pacs assesterà all'istituzione del matrimonio e, più in generale all'intera vita sociale un colpo ferale".


MondoQueer" e' una iniziativa senza scopo di lucro. Sono graditi contributi, articoli e segnalazioni.