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La Repubblica
Giovedì 24/10/99

La battaglia dei gay cristiani
"La Chiesa deve accettarci"
Milano, congresso delle comunità omosex credenti: "Strutture nelle parrocchie"

di MARCO POLITI

MILANO - "Siamo Chiesa e vogliamo stare nella Chiesa con la nostra identità di omosessuali". Gay e lesbiche credenti d'Italia vogliono chiudere la guerriglia con i vertici ecclesiastici, ma sono decisi a riaffermare la loro vita e la loro storia. Si sono ritrovati per un giorno a Milano, un centinaio di uomini e donne di tutte le età e professioni, in rappresentanza dei circa mille militanti omosessuali cattolici che gravitano intorno alla ventina di gruppi esistenti. Hanno deciso di uscire dalla semiclandestinità, perché intendono oltrepassare l'approccio "minaccioso, implacabile e arrogante della Chiesa" e guardano al traguardo di un riconoscimento pieno della dignità della persona omosessuale. "La Chiesa bolla ancora le relazioni omofile con il marchio del "male intrinseco" - afferma Mauro Castagnaro, uno degli organizzatori del convegno - ma non bisogna arrendersi. La Chiesa non può dimenticare che tante lesbiche e tanti gay vogliono vivere una vita adulta e serena integrati nella comunità ecclesiale". La speranza è che la conferenza episcopale (già contattata ufficialmente) crei strutture in cui i gay cattolici possano ritrovarsi nelle parrocchie.
Molto pacate, senza contestazioni contro la gerarchia ecclesiastica, sono state le relazioni di due preti cattolici e di un pastore valdese, Gregorio Plescan. Il teologo Giannino Piana ha parlato della necessità di superare una concezione irrigidita della "natura". E' importante studiare - ha detto - in che modo si sviluppa l'identità di una persona e qual è il valore della "relazionalità" nella storia di un uomo o di una donna". Don Domenico Pezzini ha raccontato la sua esperienza ventennale tra i gruppi di credenti gay, auspicando che si diffondano ulteriormente associazioni del genere e che la Chiesa impari a parlare con competenza, valorizzando queste esperienze. A luglio del 2000 i credenti omosessuali si ritroveranno a Roma per partecipare con tre giorni di dibattiti su "Religione e sessualità" alla giornata mondiale indetta dal movimento gay in pieno Giubileo. Dietro la voglia di dialogo con i vescovi è pronta ad esplodere anche la rabbia per i diktat del Vaticano, che ha messo al bando recentemente due religiosi statunitensi, padre Robert Nugent e suor Jeannine Granmick, accusati di occuparsi in patria della pastorale degli omosessuali senza condividere i documenti ufficiali della Chiesa. In segno di solidarietà i gay credenti d'Italia hanno letto fra scroscianti applausi un proclama diffuso a settembre dalla Coalizione nazionale delle suore americane: "Guai a voi, uomini della curia vaticana, ipocriti! Perché siete ossessionati dalle faccende di sesso e non vi preoccupate della dignità della persona umana. Chiudete la porta alle relazioni d'amore di lesbiche e gay e proteggete gli omosessuali che sono nel clero".


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