Comunicato Stampa
Bologna 9 gennaio 1999
Il 13 gennaio 1998, Alfredo Ormando, quarantenne scrittore siciliano, si dava fuoco in Piazza San Pietro, cuore del Vaticano compiendo cosi' un gesto estremo per denunciare l'intolleranza e il pregiudizio a cui era sottoposto in quanto omosessuale. La sede del clamoroso gesto di Ormando non era scelta a caso, ma sottolineava le responsabilita' morali delle gerarchie cattoliche nel permanere di un immotivato ed anacronistico stigma sociale nei confronti delle persone omosessuali.
"Chiedo scusa per essere venuto al mondo, per aver appestato l'aria che voi respirate con il mio venefico respiro, per aver osato di pensare e di agire da uomo, per non aver accettato una diversita' che non sentivo, per aver considerato l'omosessualita' una sessualita' naturale, per essermi sentito uguale agli eterosessuali e secondo a nessuno, per aver ambito a diventare uno scrittore, per aver sognato, per aver riso".
Come Jan Palach, lo studente cecoslovacco che il 16 gennaio 1969 si era dato fuoco nella principale piazza di Praga per protestare contro l'occupazione sovietica, Ormando sceglieva di compiere lo stesso gesto nel luogo da lui considerato piu' adatto a simboleggiare la discriminazione morale e sociale degli omosessuali, Piazza San Pietro, cuore del Vaticano, sede della Chiesa cattolica
Da allora il 13 gennaio rappresenta per gli omosessuali la Giornata internazionale contro la discriminazione antiomosessuale su base religiosa.
Arcigay ricordera' il gesto di Ormando recandosi a deporre una corona di fiori al centro di Piazza San Pietro, a Roma, mercoledi' 13 gennaio alle ore 11,30. (L'appuntamento e' davanti alle transenne in fondo a via della Conciliazione).Invitiamo i circoli, le associazioni, i singoli che ne abbiano la possibilita' ad essere presenti e, comunque, a fare in modo che anche in sede locale la commemorazione di Alfredo non passi sotto silenzio: un'iniziativa anche simbolica come la deposizione di fiori accanto ad un monumento ai caduti della Resistenza, una commemorazione in sede, un volantinaggio, un comunicato stampa, possono servire a tenere alto, anche in sede locale, il ricordo del gesto di Alfredo, rispettando cosi' le sue ultime volonta': "Non permettete che io abbia una illacrimata tomba, che io diventi un appestato anche da morto".
Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay
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