Stati Uniti d'America
clicca sul logo per tornare alla prima pagina |
|
|
Visita i siti di:
National Gay and Lesbian
|
maggio 1999 Il premio "Donne di Fede" assegnato ad una lesbica rischia di provocare la rottura all'interno della Chiesa Presbiteriana La chiesa presbiteriana di Beaver-Butler, dopo aver respinto con uno stretto margine la proposta di scissione, ha votato a maggioranza per manifestare il proprio oltraggio a proposito dell'assegnazione del premio "Donne di fede" della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti (PCUSA) ad una ministra lesbica del culto, che rivendica il sacerdozio per le persone omosessuali. La dichiarazione esprime "grave preoccupazione per l'unità interna della PCUSA in futuro, alla luce dei continui tentativi di minare la Costituzione della PCUSA stessa, nonché l'evidente insegnamento delle Scritture". La dichiarazione è stata adottata martedì 25 maggio, dopo quasi tre ore di dibattito. I premi "Donne della fede" sono assegnati annualmente dai gruppi di donne della Chiesa Presbiteriana, che conta negli USA 2,6 milioni di adepti. Delle vincitrici, che riceveranno il premio durante l'Assemblea Generale a Fort Worth, Texas, il mese prossimo, la rev. Jane Adams Spahr e la rev, Letty Russell sono lesbiche dichiarate che lavorano per eliminare il bando della chiesa contro l'ordinazione di quanti intrattengono relazioni sessuali fuori del vincolo matrimoniale. La terza vincitrice, Jane Dempsey Douglas del Seminario Teologico di Princeton, è una teologa liberale nota per il suo lavoro sull'ecumenismo. Il furore è divampato solo sulla Spahr, che è un simbolo nazionale della faida ventennale sull'ordinazione di persone omosessuali. Nel 1997 la PCUSA rafforzò la proibizione inserendola nella Costituzione della Chiesa. Nel 1998 i presbiteri rifiutarono di ammorbidire la misura. La Spahr lavora attualmente nella chiesa di Rochester e in un'altra a San Francisco come evangelista in questioni omosessuali. In marzo, un comitato che rappresentava le Donne Presbiteriane, il Comitato di Rivendicazione per le Questioni Femminili, la Rete Nazionale di Studentesse Presbiteriane, l'Associazione Nazionale di Donne-preti Presbiteriane e l'Associazione Presbiteriana di Educatori hanno votato a favore della Spahr. (Fonte: Pittsburgh Post-Gazette, 27-05-1999)
|
|
|