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Benjamin Britten
e "Billy Budd"

di Massimiliano Colombi

Benjamin Britten e "Billy Budd"

Introduzione

Benjamin Britten è stato uno dei musicisti più prolifici del Novecento, ma l'Italia, un po' per la congenita pigrizia musicale, un po' per un pregiudizio culturale che cercheremo di analizzare nel corso della trattazione, non gli ha mai concesso un grande spazio. Se è possibile assistere all'esecuzione di alcuni suoi lavori, non è certo facile trovare lavori critici pubblicati nel nostro paese.

Diversissima la situazione nei paesi anglofoni, che affiancano ad una frequentazione musicale molto elevata un'altrettanto elevata (in quantità e qualità) produzione critica.

Nell'iniziare questo lavoro i punti precedenti sono emersi come problematici: un lavoro su tutto Britten avrebbe finito per assumere dimensioni enormi, ma un lavoro specifico su un argomento ristretto avrebbe parlato in modo dettagliato di un autore che ben pochi conoscono nelle sue linee generali. S'è dunque pensato a questa struttura: una prima parte dedicata ad un'esposizione sintetica ma il più possibile completa della figura di Britten, la sua vita, le opere; una seconda dedicata all'analisi di un'opera specifica (Billy Budd).

 



L'Archivio di Storia Gay e Lesbica è a cura di Giovanni Dall'Orto

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