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Benjamin Britten
e "Billy Budd"

di Massimiliano Colombi

Benjamin Britten e "Billy Budd"

1). Mrs. e Mr. Britten: la nascita nel Suffolk. Primi approcci alla musica. Frank Bridge.

Il nome Britten ha esattamente il significato che suggerisce: Britannico. E proprio Benjamin Britten è considerato un musicista radicato quant'altri mai nella cultura del suo paese.

Le origini della famiglia paterna, ricondurrebbero a piccoli proprietari terrieri, da parte della madre c'è più mistero, visto che il nonno del compositore era un trovatello. Robert Victor Britten ed Edith Rhoda Hockey conducevano una vita abbastanza agiata, da buoni borghesi. Abitavano a Lowestoft, nell'East Anglia, la città più orientale dell'Inghilterra. Mr. Britten era un dentista ben affermato, la sua signora un buon mezzo soprano dilettante che organizzava serate musicali nel salotto di casa.

E' dunque in un ambiente agiato e con interessi musicali che nasce Edward Benjamin, quarto ed ultimo figlio, il 22 novembre 1913. Naturalmente, non sfugge alla madre che la data di nascita è anche il giorno di Santa Cecilia, patrona della musica. Così, alle prevedibili attenzioni che si prestano all'ultimo nato (beniamino di nome e di fatto, in questo caso), si aggiunge questa specie di presagio: Benjamin è destinato a diventare un grande musicista. Nell'ambiente domestico la musica era pane quotidiano, grazie alla madre. Tant'è vero che che il precoce Benjamin inizia a comporre musica all'età di cinque anni. ("centinaia di pallini su tutta la pagina collegati da lunghe linee tutte unite da stupende curve"). Il soggetto di questi primitivi esperimenti erano gli episodi della vita famigliare. Se dalla madre prese la passione per la musica, dal padre imparò il piacere delle lunghe passegiate. Sarà, infatti un'abitudine che non abbandonerà mai, quella di interrompere una giornata di lavoro con una passeggiata nelle campagne adiacenti.

I primi rudimenti musicali sono le classiche lezioni di piano che i figli della buona borghesia ricevono a prescindere dalle loro inclinazioni musicali. Naturalmente danno al piccolo Benjamin assai meno di ciò di cui lui stesso sente il bisogno. Tant'è vero che già a dieci anni studia da solo le partiture che riesce a trovare, e un viaggio a Londra è l'occasione per procurarsi nuova musica. Le composizioni di quel periodo mostrano una certa qual dimestichezza con le basi dell'armonia, presentando una tonalità definita ed un'armonizzazione accettabile dei temi. E'a questa età che conosce la musica di Holst. Ed è nel 1924 che ascolta per la prima volta un'opera di Bridge: è la suite sinfonica The Sea. Britten ne rimane letteralmente travolto.

Frank Bridge

Frank Bridge (1879-1941) sarà una figura di importanza notevole nella formazione e nella vita di Britten (un ritratto di Bridge schizzato da Marjorie Fass resterà sempre nello studio di Britten). Compositore, violinista e direttore d'orchestra. Studiò anche lui, come poi farà Britten, al Royal College of Music. E'soprattutto un compositore di musica da camera, anche in virtù del fatto che egli stesso suona come violino o viola in vari complessi cameristici. Ad affascinare il giovane Benjamin è una delle rare escursioni che Bridge fa nel mondo sinfonico.

L'incontro tra Britten e Bridge fu il coronamento dei tentativi che Mrs. Britten aveva fatto per attirare l'attenzione del mondo musicale sulle composizioni del figlio. Dopo aver inutilmente spedito manoscritti alla BBC piuttosto che all'organista della cattedrale di S. Paul a Londra, capitò un'occasione d'oro. Bridge doveva dirigere un suo brano a Norwich, paese vicino a quello dei Britten, e durante la permanenza nel Suffolk era ospite di amici della famiglia del giovane Britten. Detto fatto: l'incontro fu arrangiato. Era l'autunno del 1927. Benjamin aveva quattordici anni e iniziava, con quell'incontro, la sua carriera di compositore. Bridge rimane molto favorevolmente impressionato dalla musica del precoce Britten e lo accettò come allievo. Evento peculiare, visto che fino ad allora non ne aveva avuto alcuno.

In un'intervista degli anni '60 Britten rivelerà che i grAndi insegnamenti di Frank Bridge erano stati due: il primo era trovare se stessi ed essere sinceri con ciò che si aveva trovato; il secondo era l'attenzione scrupolosa ad una buona tecnica, il modo di dire con chiarezza cosa si ha in mente. Era norma di Bridge suonare al pianoforte i brani che Britten aveva composto dopo l'ultima lezione, mentre lo studente veniva mandato dall'altra parte della stanza. Dopodiché l'insegnante chiedeva: è questo che volevi scrivere, è cosi che deve suonare? La risposta era sempre un mesto no. Le lezioni di Bridge erano molto impegnative e producevano sfinimento nel giovane allievo che comunque provava un'intensa venerazione per il maestro.

Come spesso capita, l'idillio non durerà per sempre. Ma malgrado gli scontri che inevitabilmente si presenteranno tra la giovane promessa Britten e la vecchia gloria Bridge, la stima per il primo grande maestro resterà sempre enorme.

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L'Archivio di Storia Gay e Lesbica è a cura di Giovanni Dall'Orto

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