rapporto Islam
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La situazione in Iran
Un resoconto sulla situazione nel paese per gay e lesbiche.
Creata la prima organizzazione di lesbiche e gay di religione islamica.
Puoi leggere altri articoli apparsi su MondoQueer cliccando i link che seguono: 5 marzo 1999 2 marzo 1999 29 ottobre 1998 13 settembre 1998
SITI CORRELATI La Gay & Lesbian Arab Society
Outrage a Londra e la "Islamophobia Conference"
Gli omosessuali mussulmani lottano per la loro piena accettazione
Una lista di discussione per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali mussulmani .
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Il nuovo oscurantismo in nome di Allah
Per centinaia di milioni di persone nel Medio Oriente, Africa e Asia l'ascesa del fondamentalismo islamico ha significato cadere in un'era di oscurantismo religioso ed intolleranza e la parte più liberale e progressista dell'Islam è dovuta arretrare in posizioni di difesa, sacrificando la vita di molte persone. Il fattore che unisce i fondamentalisti islamici in tutto il mondo è il tentativo di istituire uno stato religioso dove ogni aspetto della vita sia determinato dai principi contenuti nel Corano e nelle tradizioni mussulmane; questo sigifica uno stato dove l'omosessualità è illegale e punita con il carcere e spesso con la morte. L'omosessualità è attualmente illegale in 26 paesi islamici: Afghanistan, Algeria, Bahrain, Bangladesh, Bosnia, Iran, Giordania, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Mauritania, Marocco, Oman, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Sudan, Siria, Tajikistan, Tunisia, Turkmenistan, Emirati Arabi uniti e Yemen. Tra questi, l'Iran, la Mauritania, l'Arabia Saudita, il Sudan e lo Yemen prevedono la pena di morte; il Pakistan prevede la fustigazione ed almeno due anni di carcere; in Malesia la pena arriva fino a 20 anni e negli Emirati Arabi fino a 14, mentre in Bangladesh e libia la pena è rispettivamente di 7 e 5 anni di carcere. L'Iran è comunque il paese più zelante nel reprimere l'omosessualità: dal 1980, quando i fondamentalisti hanno preso il potere sotto la guida dell'Ayatollah Khomeini, oltre 4000 gay e lesbiche sono stati giustiziati, stando a quanto riferisce il gruppo in esilio per i diritti dei gay, Homan. In soli tre paesi a maggioranza mussulmana non ci sono leggi contro l'omosessualità: l'Egitto, l'Indonesia e l'Iraq, anche se in questi paesi il clima verso le persone omosessuali rimane comunque estremamente pesante. Per i gay e le lesbiche che vivono in quei paesi dove vi è un ritorno alle leggi islamiche volute dai fondamentalisti essere omosessuali vuol dire ancora perdere non solo ogni diritto alla dignità ma anche la propria vita. (Fonte: Peter Tatchell, OutRage! Londra) |
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1994. La scrittrice del Bangladesh, Taslima Nasrin, è dovuta fuggire in esilio in Svezia dopo essere stata condannata a morte dai fondamentalisti islamici per aver sostenuto la revisione della legge islamica per proteggere i diritti delle donne. Emettendo una "fatwa" sulla sua testa hanno offerto una taglia a chiunque la uccida.
1994. Nel Pakistan, un ragazzo di 14 anni, Salamat Masih, è stato condannato a morte per aver scritto parole offensive verso il Profeta Maometto sul muro di una moschea. Sebbene sia stato salvato all'ultimo minuto con un annullamento della pena, è stato forzato a trovare rifugio in germania dopo che alcuni fondamentalisti hanno tentato di dargli la caccia per ucciderlo. 1995. Un ragazzo gay di 18 anni, Neil Tubo, è stato giustiziato in Arabia Saudita. La sua famiglia sostiene che il processo è stato una farsaa e pretende che sia stato incastrato per violenza sessuale su due donne. 1995. Gli estremisti islamici hanno assassinato in Algeria la leader femminista Nabila Diahnine, che non è però che una delle migliaia di vittime massacrate dai fondamentalisti islamici negli ultimi tre anni, tra i quali molti omosessuali. Nell'isola filippina Mindanao, la milizia mussulmana continua a terrorizzare gli uomini gay picchiandoli e ordinandogli di lasciare la regione minacciandoli con la castrazione. |
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