Due arresti in Alabama
per l'uccisione di un omosessuale
Sylacauga, Alabama. Due uomini sono stati arrestati con l'accusa di avere picchiato a morte un uomo della cittadina di Sylacauga, Billy Jack Gaither, 39 anni, e di averne bruciato il cadavere il 19 febbraio, e hanno confessato alla polizia di averlo fatto per punirlo della sua omosessualità.
Steven Eric Mullins, 25 anni, è stato arrestato mercoledì 3 marzo mentre il suo complice, Charles Monroe Butler Jr, 21 anni, lunedì 1 marzo.
Tutti e due hanno insistito di averlo fatto a causa dell'omosessualità della vittima, che entrambi conoscevano; secondo la ricostruzione della polizia, i due telefonarono a Gaither chiedendogli di uscire e dopo essersi incontrati in un bar lo portarono in un posto non frequentato dove lo avrebbero ucciso e bruciato.
Il padre della vittima ha dichiarato al "Birmingham News" che prima dell'arresto e delle dichiarazioni degli arrestati, aveva pensato che il motivo dell'assassinio del figlio fosse stato una rapina, aggiungendo che il figlio si era sempre preso cura di lui (che ha dovuto subire 13 interventi chirurgici) e che "mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciato solo, penso che fosse il tipo di figlio che chiunque vorrebbe avere".
(Fonte: DataLounge) |
Altre 2 esecuzioni
in Afghanistan
L'agenzia Reuters ha riportato che altri due uomini sono stati giustiziati in Afghanistan facendogli precipitare addosso un muro, pena questa riservata specificatamente a coloro che sono accusati di omosessualità.
Le esecuzioni sono avvenute il 2 marzo nella città di Kandahar. Gli uomini erano accusati di avere avuto rapporti sessuali con un ragazzo e di averlo successivamente ucciso. Da quando sono saliti al potere i Talebani, ci sono state almeno una decina di esecuzioni di persone accusate di omosessualità, e in tre casi la vittima sarebbe sopravissuta al crollo del muro e avrebbe avuta la pena condonata. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, le cifre sulle esecuzioni e sui maltrattamenti a causa dell'orientamento sessuale sarebbero però notevolmente superiori.
(Fonte: PlanetOut) |
La Giamaica resiste alle pressioni UE
L'Unione Europea continua a premere per il rispetto dei diritti civili in Giamaica in cambio di accordi commerciali e aiuti allo sviluppo, in particolare per l'abolizione della legge sulla sodomia e sulla pena di morte, ma la Giamaica si è rifiutata ancora una volta il 24 febbraio scorso di venire incontro alle richieste europee. Il ministro degli esteri Anthony Hylton ha indetto una conferenza stampa dove ha dichiarato: "Loro hanno espresso le loro preferenze, ma noi abbiamo esposto la nostra politica, che è dialogo si ma dettatura no!" e ha aggiunto "Non permetteremo che le nostre leggi diventino una condizione per il negoziato. Non c'e consenso nel paese per l'impiccagione, ma è la legge. Stessa cosa per l'omosessualità, che qui è illegale. Questo ci sembra un tentativo dell'Europa di influenzare le nostre posizioni in altri campi".
(Fonte: PlanetOut) |
Prete omofobico assolto
dall'accusa di discriminazione
San José de Costa Rica - Un polemico sacerdote cattolico è stato assolto in giudizio dall'accusa di discriminazione e incitazione all'odio contro lesbiche e gay. La giudice, Cristiana Vargas, nella sentenza emessa il 26 Febbraio, stabilisce che il sacerdote Minor calvo non è colpevole di discriminazione per aver criticato lo scorso anno l'organizzazione di un festival chiamato Lesbigay presso lo stabilimento balneare di Quepos, sul Pacifico. Calvo, sacerdote dall'oratoria appassionata e conduttore di un programma radiofonico, era stato accusato dall'associazione Il Triangolo Rosa, il maggior gruppo attivista per i diritti di gay & lesbiche in Costa Rica. La stessa organizzazione aveva perso, il 4 Febbraio, una causa analoga, contro l'arcivescovo di San José, mons. Román Arrieta, sempre sulla base delle critiche che il prelato aveva mosso contro il festival, alla fine sospeso a causa del furore suscitato.
I due casi rappresentano una tappa storica in Costa Rica, dove per la prima volta dei prelati sono sottoposti a giudizio, e si porta inoltre allo scoperto il tema dei diritti delle persone omosessuali. Calvo ha conquistato una certa fama nel Paese per le sue posizioni di energica condanna contro pratiche come l'aborto e la prostituzione. "Io non ho mai discriminato nessuno. La mia posizione è di offrire aiuto a tutti i peccatori", ha detto Calvo alla stampa il giorno dell'assoluzione - senza evidentemente chiedersi perché lesbiche e gay dovrebbero considerarsi peccatori e aver bisogno del suo aiuto.
Secondo la sentenza i due prelati avrebbero semplicemente espresso la propria opinione riguardo alla condotta omosessuale, cosa a cui hanno diritto sulla base della investitura religiosa. Il direttore de Il Triangolo Rosa, Francisco Madrigal, ha qualificato il verdetto come un "regresso" in tema di diritti delle persone omosessuali, e non ha escluso la possibilità di portare il caso davanti ad un'istanza internazionale come la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, a Washington. Lesbiche e gay insistono che i leaders religiosi abusano della loro posizione privilegiata per incentivare attitudini omofobiche nella comunità dei credenti.
Se pure la vicenda giudiziaria nello specifico si è conclusa con una sconfitta, il fatto di aver portato in tribunale dei prelati a causa delle loro prediche rappresenta una enorme vittoria, non solo per lesbiche e gay impegnati a rivendicare i propri diritti di cittadinanza, ma per tutte le persone che sperano di vivere in società veramente laiche e tolleranti. È un primo passo. Ora aspettiamo che altri si facciano avanti.
Serena Vitale
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Università del Cairo ritira un libro "indecente"
Il Cairo. "Plain Bread", un noto romanzo autobiografico del marocchino Muhammed Choukri, è stato ritirato dall'Università americana del Cairo per "indecenza" a causa di alcuni passaggi che descrivono alcune esperienze omosessuali dell'autore, come riportato dal quotidiano "Al-Wafd". Nonostante l'università sia privata, la decisione è stata annunciata in Parlamento dallo stesso ministro dell'istruzione, Mufid Shihab, che ha dichiarato che "l'Egitto riconosce la libertà di pensiero ma rifiuta qualsiasi violazione ai propri valori e alle proprie tradizioni". Nonostante qualche protesta da parte di alcuni studenti, l'università ha preso la decisione di istituire un comitato con il compito di esaminare preventivamente i libri.
(Fonte: PlanetOut)
17 anni di reclusione
Parigi. Il 25 febbraio scorso, un tribunale della capitale francese ha condannato il ventottenne Anthony Sauve a 17 anni di reclusione per avere drogato e rapinato 11 omosessuali nel 1995. L'uomo incontrava le sue vittime in alcuni bar gay e si faceva accompgnare a casa loro, dove li drogava con un potente sedativo (Rohypnol) e quindi ripuliva l'appartamento. Due delle vittime non ripresero mai conoscenza e morirono poco tempo dopo.
(Fonte: Agence France Presse) |
Pubblicità erotica al posto dei diritti civili
La tv rumena sta trasmettendo alcuni spot pubblicitari di linee telefoniche erotiche gay sebbene nel paese sia illegale fare qualsiasi tipo di propaganda all'omosessualità. L'organizzazione omosessule "Accept" ha subito attaccato il governo: "quando si tratta di fare soldi, non importa, ma se vogliamo organizzare una dimostrazione per difendere i nostri diritti siamo accusati immediatamente di fare proselitismo".
La Camera dei Deputati si era rifiutata lo scorso giugno di decriminalizzare l'omosessualità, creando una spaccatura seria con il Consiglio d'Europa e ponendo in serio pericolo non soltanto la domanda di adesione della Romania all'Unione Europea, ma anche la sua adesione alla Nato.
La legislazione del paese prevede che "i rapporti tra persone dello stesso sesso in pubblico, o che siano di scandalo pubblico, devono essere puniti con la reclusione da uno a cinque anni. Allettare o sedurre una persona a praticare rapporti omosessuali, come fare propaganda, associazionismo e altre forme di proselitismo con lo stesso scopo, devono essere puniti con la reclusione da uno a cinque anni".
Le organizzazioni omosessuali del paese, grazie anche ai contatti con le associazioni europee che si battono per i diritti umani, stanno prendendo però sempre maggiore visibilità.
(Fonte: Rex Wockner)
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Buon San Valentino? A chi?
New York. San Valentino, festa degli innamorati. Una scomoda manifestazione, tenutasi il 12 febbraio, ha cercato di ricordare allopinione pubblica statunitense, fiera delle sue conquiste in materia di libertà civili, quanto spazio per la discriminazione ancora esista in numerosi settori della vita pubblica.
Un gruppo di lesbiche e gay ha protestato contro la politica migratoria degli Stati Uniti, accusando il governo di discriminazione ai danni delle coppie dello stesso sesso per quanto riguarda la concessione dei visti dentrata agli stranieri. «Lamore non conosce frontiere», ripetevano in coro decine di manifestanti da dietro i cordoni di polizia che bloccavano lingresso del palazzo del Servizio di Immigrazione e Naturalizzazione (INS), nella zona sud di Manhattan. L'INS, fra laltro, non è nuovo a critiche del genere, a causa di una gestione abbastanza disinvolta del problema dellimmigrazione clandestina dal confinante Messico.
La manifestazione è stata organizzata dalla Task Force per i Diritti di Immigrazione di Gay e Lesbiche (LGIRTF), un gruppo a difesa dei diritti della comunità omosessuale. La Task Force sottolinea come in genere la famosa green card - che attribuisce i diritti di residenza negli USA, e quindi anche la possibilità di lavorare legalmente - venga concessa alle persone eterosessuali che si sposano con cittadini statunitensi, mentre le richieste inoltrate nellambito di coppie omosessuali sono respinte.
«A volte affrontiamo la penosa decisione che il nostro compagno viva dallaltra parte dellOceano o che rimanga clandestinamente negli USA senza i documenti necessari e rischiando lespulsione», racconta Carl Goodman, un cittadino statunitense che ha un compagno peruviano.
Il Servizio di Immigrazione e naturalizzazione ha respinto la protesta come «infondata». «Non si tratta di discriminazione - ha risposto il portavoce Russ Bergeron. Ha aggiunto che si tratta della «non validità del matrimonio omosessuale secondo le leggi degli Stati Uniti. Chiunque faccia parte di un matrimonio legale ha diritto di inoltrare una richiesta perché il suo/la sua coniuge emigri negli USA».
Insomma, un cane che si morde la coda, o - anche - come nascondersi dietro un dito. E la legislazione statunitense sui ricongiungimenti familiari per sole coppie eterosessuali non è certo uneccezione nel panorama mondiale. Buon San Valentino a tutti, dunque; in particolare a quelle coppie a cui, per la loro omosessualità, non è riconosciuto il diritto ad amare e a formare una famiglia. |
Lesbiche picchiate a sangue,
ancora nessun arresto
Leichhardt, Australia. «Non erano in giro quella sera per picchiare le lesbiche - dice Spears, proprietario del Bald Faced Stag Hotel, teatro dellaggressione, e ex sindaco della cittadina - ma erano allattacco, lo ammetto. Avrebbero assalito chiunque». Due delle vittime potrebbero aver identificato almeno uno dei 20 aggressori. La terza vittima è ancora sotto shock. Ma la gestione del locale si difende delle accuse di negligenza e contesta che lomosessualità delle vittime sia stata la ragione principale dellattacco.
Due mesi dopo essere stata picchiata quasi a morte al Bald Faced Stag Hotel, la memoria di Nikki è ancora annebbiata, ma la 25enne Belinda (Bel) e Barbara (Bugs), di 36 anni, sostengono di aver identificato uno dei loro aggressori nelle foto segnaletiche della polizia.
Nikki, una muratrice di Leichhardt, si sta rimettendo dalle lesioni riportate, fra cui un trauma cranico, uno zigomo fratturato, lesioni allo stomaco ed allintestino che hanno reso necessario lintervento chirurgico. Descrivendo lassalto della banda come «selvaggio e disgraziato», lavvocato di Nikki, Deb Paton, dichiara che muoverà unaccusa di negligenza contro lhotel. «A grandi linee, ci concentreremo su come non abbiano allontanato quegli uomini dal locale. I gestori hanno il dovere di proteggere i loro clienti».
Lispettore Bob Dickson di Glebe, a capo dellinchiesta per tentato omicidio, afferma che le indagini vengono condotte molto attentamente, per quanto ancora non ci siano stati arresti. «Ovviamente ci rendiamo conto che le lesbiche sono preoccupate per la loro incolumità. La squadra investigativa ha effettuato diversi interrogatori e mostrato immagini di pregiudicati ai testimoni, ma ci serve che la gente ci fornisca altre informazioni. Sappiamo che gli aggressori erano in quellhotel la notte prima dellassalto e la notte dellassalto, ma poi non ci sono ritornati. Secondo il gestore, non si erano mai visti prima. Il personale dellhotel ha visionato video da Bankstown, Campsie e Marrickville e non è riuscito a identificare nessuno. La vittima ha dichiarato alla polizia di non sentirsi in grado di identificarli perché è ovviamente ancora sotto shock». «Una cosa me la ricordo. - dice Nikki - Si sono tolti le camicie prima di assalire [la mia ragazza]».
Il Bald Faced Stag Hotel, al 345 di Parramatta Road allangolo con Balmain Road a Leichhardt, è nei pressi del Leichhardt Hotel, un locale lesbico, dove Nikki, Bel e Bugs avevano preso da bere la sera del 18 ottobre 1998. Sulla strada di casa, dopo che Belinda era stata aggredita e derubata dellorologio da un uomo con un telefonino davanti al Bald Faced Stag Hotel verso le 22.30, Nikki e Bugs hanno chiesto al personale del bar di «fare qualcosa»; avevano riconosciuto laggressore fra i circa 20 giovani nella sala da biliardo adiacente al pub, il Ground Control.
«Mi sono fatto indicare da Nikki il tipo che aveva aggredito Bel. Ci ho discusso, poi ho detto alle ragazze occhio, ci sono 20 ragazzi; non hanno intenzione di andarsene. Io mi sono solo preoccupato che le ragazze si fossero calmate e cose così. - dice Jason Spears, il gestore dellhotel - Le ho chiesto quattro volte di andarsene e penso onestamente che se Nikki non fosse tornata indietro non ci sarebbe stato alcuno scontro, chissà, quei tipi erano abbastanza nervosi».
Dopo che Lesbians on the Loose aveva pubblicato la storia Tre Lesbiche Aggredite, Nessun Arresto, il proprietario del Bald Faced Stag, Doug Spedding, un ex sindaco di Leichhardt, ha respinto laccusa delle vittime che il personale «non abbia fatto niente» per impedire lassalto e ha negato che lincidente sia stato un reato di discriminazione.
«Una delle ragioni per cui a Nikki è stato chiesto di lasciare il pub in unaltra occasione è che lei ha causato un sacco di disagio a molti eterosessuali a causa dei commenti pesanti su altre signore e sui loro matrimoni. - dice il gestore - Unaltra volta lei e la sua ragazza hanno simulato di fare sesso su una sedia sulla pista da ballo. Forse va bene al Leichhardt Hotel ma io vorrei che nessuno lo facesse nel mio hotel. Dovetti invitarla ad andarsene. Non ci sono dubbi secondo me che Nikki se lè cercata» conclude il gestore, che era a letto quando lo scontro è cominciato.
«Dire che si è trattato di un reato di discriminazione è completamente sbagliato. - dice Spears - Di certo, questi tipi non avevano rispetto per la loro sessualità. Sapevano che erano lesbiche e non gli piaceva, ma non cerano ragazze a urlare picchiatele, non sono altro che lesbiche, come Belinda ha sostenuto nellarticolo di LOTL. Non erano in giro quella sera per picchiare le lesbiche - dice Spears - ma erano allattacco, lo ammetto. Avrebbero assalito chiunque».
Nikki ringrazia numerosi clienti e membri del personale che sono stati feriti dopo essere intervenuti quando laggressione è degenerata in una rissa. Benché prese a calci e a pugni più volte, Belinda e Bugs hanno evitato lesioni serie nascondendosi sotto un flipper.
Un testimone ha raccontato a LOTL «Cerano dozzine di palle da biliardo che sbattevano contro il muro. Cerano almeno 20 di quei giovani e allora non ce lavevano solo con le ragazze, stavano distruggendo tutto quello che trovavano. Cerano tipo 7 di noi, e stavamo lottando per le nostre vite. Uno di loro, è stato colpito da un posacenere e gli ha tolto via metà orecchio. Trovate un tizio con un orecchio e mezzo, è il vostro uomo. Laltra metà è nel cesso. Non la riprenderà mica». Dice un secondo testimone «Abbiamo cercato di fare di tutto per aiutare le ragazze, ma mi sono beccato questo» [e indica una grossa ferita alla testa]. Un terzo uomo, un artista, ha cercato di salvare suo figlio, un musicista, dalla calca. «Cerano palle da biliardo insanguinate che volavano, un vero inferno. Non ho mai visto niente di simile. Mio figlio aveva rivoli di sangue sulla camicia. Un aspetto orribile. Il mio primo istinto è stato di prenderlo e venir via. Ma lui ha detto Pa, non posso andarmene, guarda cosa hanno fatto alle ragazze».
Il figlio del gestore, Duncan Spedding, che è stato ferito, se al prende con le dichiarazioni del Progetto gay&Lesbico contro la Violenza (AVG&LP), secondo cui gli hotel mettono a rischio le loro licenze quando non riescono a proteggere i loro clienti dai reati di discriminazione. «Cosa mi dicono a proposito del mio diritto a non dovermi battere per gente che si sta facendo picchiare per aver insultato dei tizi?». «Avrebbero dovuto venire in nostro aiuto quando glielo abbiamo chiesto allinizio» dice Nikki, che a causa delle lesioni riportate non potrà tornare al lavoro per almeno sei mesi.
(Fonte: Lesbians on the Loose, Sydney) |