Sydney MardiGras
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nella foto sopra i nostri inviati Luca Balboni e il suo partner Luciano Rivela, che vivono a Sydney da oltre 2 anni.
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27 febbraio 1999
Un milione di persone salutano il Sydney Gay & Lesbian MardiGras Sydney. Sabato 27 febbraio si è svolta la 21 edizione dell'annuale Sydney Gay and Lesbian Mardi Gras salutata da un bellissimo arcobaleno nel cielo della città dopo che la pioggia aveva cessato di cadere giusto un'ora prima dell'inizio della manifestazione. La città già dalla mattina presto era percorsa in lungo e in largo da gruppi di ragazze e ragazzi con cartelli, bandiere arcobaleno e palloncini. Fin dalle cinque del pomeriggio un gruppo di integralisti cristiani capeggiati dal reverendo Fred Nile aveva organizzato una contro manifestazione: indossando magliette con la scritta "We Care" hanno tentato di occupare il percorso della manifestazione con uno striscione che riportava "Dio Perdona Sydney", ma sono stati prontamente allontanati dalle forze di polizia. La pioggia caduta tutta la notte precedente non ha scoraggiato l'affluenza, che la polizia ha stimato ufficialmente in oltre 600.000 persone, anche se gli organizzatori hanno riportato una cifra intorno al milione, mentre alla parata hanno partecipato quasi 10.000 persone con oltre 200 carri allegorici. La manifestazione è stata aperta da un nutrito gruppo di 250 lesbiche in motocicletta (Dykes on Bikes) con le moto addobbate coi colori dell'arcobaleno e salutate da spettacolari fuochi artificiali. Di seguito hanno sfilato una serie di carri ispirati ad alcuni personaggi politici, primi tra tutti il primo ministro del New South Wales, Bob Carr, criticato aspramente per non avere mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale (e vinta grazie ai voti della numerosa e potente comunità lesbica e gay locale) di fare l'impossibile per approvare una legge sulle unioni civili prima della fine del mandato questo mese. La legge sulle unioni civili è ferma in parlamento da tempo senza che la maggioranza laburista di Carr abbia fatto il minimo sforzo per accelerare i tempi, ormai troppo ristretti per sperare di vedere la legge approvata entro la fine del mese, mentre, in piena campagna elettorale, aumentano le voci di chi invita gli e le omosessuali ad astenersi dal voto. Di seguito è sfilato un finto presidente Clinton su una Cadillac attorniato da un nutrito gruppo di Drag Queen vestite come Monica Lewinsky e munite di sigari giganti. Per il secondo anno consecutivo era presente anche un plotone di agenti di polizia gay e lesbiche e uno di personale gay e lesbico dell'esercito australiano, entrambi in uniforme ufficiale. Era presente anche un gruppo nutrito di finte agenti della polizia di Los Angeles che scortavano un gruppo di finti George Michael in manette. Per quanto riguarda il mondo sportivo, era presente un finto Comitato Olimpico Internazionale composto da Drag Queen che distribuivano denaro e regali, e una serie di finte Amelie Mauresmo, la giocatrice di tennis francese che ha conquistato il cuore della comunità lesbica e gay internazionale, presentando apertamente la sua compagna durante gli ultimi Australian Open. Era presente anche un gruppo di sostenitori della squadra di rugby degli Sydney Swans, i cui giocatori sono stati protagonisti di una campagna pubblicitaria contro l'omofobia lo scorso anno, apparsa su tutti i giornali e le televisioni australiane. Erano presenti anche una nutrita serie di gruppi di aiuto per le persone sieropositive, seguiti dal gruppo "Black, White and Pink", che si batte per i diritti dei gay e delle lesbiche aborigene e per la riconciliazione nazionale, che portavano un lungo serpente di stoffa realizzato da bambini e bambine aborigene. Luca Balboni, Sydney Visita il sito ufficiale del Sydney Gay & Lesbian MardiGras Per un mese è possibile vedere la manifestazione del Mardi Gras su Internet con RealVideo cliccando qui. |
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