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La regina Anna d'Inghilterra (1665-1714) e Sarah Churchill

di Maria G. Di Rienzo

Edito su "Babilonia" n. _____ 19___, pp. ____

BIBLIOGRAFIA
Marc Daniel (pseud. Michel Duchein), Comment Churchill devint Malborough, "Arcadie", II 1955, n. 2 (= 14), février 1955, pp. 39-43, e n. 4 (= 16) avril 1955, pp. 46-49.

Bonamy Dobrée, Sarah Churchill, Duchess of Malborough, London 1927.

La regina Anna Stuart (1665-1714) in un ritratto ufficiale

Ancora un ritratto della regina Anna Stuart

Moneta inglese da uno scellino del 1709 con il profilo della regina Anna.

La regina Anna d'Inghilterra (1665-1714) e Sarah Churchill

Anna Stuart


"Anna la grande", "Annus Mirabilis", "La buona regina Anna": così durante il suo regno (1702-1714) fu chiamata Anne Stuart, che i suoi contemporanei consideravano una monarca eccellente e una donna di successo; "debole, sottomessa, completamente soggetta agli umori delle sue favorite" la giudicheranno in seguito gli storici.

Certo è che Anne non fu cresciuta per diventare regina. Poco dopo la sua nascita, avvenuta il 6 febbraio 1655, suo zio il Re Charles II si era sposato; "il re allegro" sembrava destinato ad avere eredi senza difficoltà, giacché era padre di numerosi figli illegittimi, ma morì senza erede alcuno.

Anne era la terzogenita e la seconda figlia di James II e della sua prima moglie, Anne Hyde. Non essendo apparentemente destinata a regnare, Anne ricevette un'educazione limitata, consona ad una fanciulla di rango dell'epoca (lingue e musica soprattutto), ma parve non trarne grande profitto: le sue lettere mostrano una conoscenza a volte approssimativa della sua stessa lingua. Non sapeva quasi nulla di storia e non ricevette alcuna istruzione in legge o in affari militari.

Anne fu una bimba malata; forse soffriva di "porfiria", una malattia del sangue che potrebbe essere stata la causa dei futuri attacchi di gotta; era fortemente miope ed all'età di 12 anni rischiò di morire per aver contratto il vaiolo, che le lasciò cicatrici sul volto. La scarsa salute la perseguitò per tutta la vita.

L'atmosfera in cui Anne crebbe era controversa. Suo padre James, sua madre (e più tardi la sua matrigna) erano cattolici - James si era convertito nel 1672 - ed avrebbero preferito crescere Anne e sua sorella maggiore Mary, le uniche due figlie sopravvissute all'infanzia, nella loro stessa fede. Furono le pressioni di potenti protestanti fra i quali Henry Compton, Arcivescovo di Londra, ad ottenere che le figlie di James ricevessero un'educazione diversa: il compromesso raggiunto fu che le principesse non avrebbero partecipato ai servizi religiosi, ma sarebbero state istruite nella fede protestante.

Mary ed Anne erano legate da sincero affetto, un affetto che faceva dell'amore romantico fra donne il suo perno e la sua ragion d'essere; le lettere adolescenziali di Mary ed Anne a Frances Aspley, coetanea della maggiore, mostrano già i tratti di una devozione al femminile che per Anne diventerà fondante, tanto da farla "accusare" di lesbismo quando ancora viveva (e per di più, tramite la donna che aveva amato sopra ogni altra, Sarah Jennings).

Tutte e tre adottano pseudonimi tratti da lavori letterari per riprodurre nei loro scritti la coppia eterosessuale: Mary era la "moglie fedele" di Frances, mentre Anne preferì il ruolo di "marito" nei confronti della stessa.

Nella passione adulta per Sarah Jennings, poi Duchessa di Marlborough, le lettere presenteranno ugualmente l'uso di pseudonimi, ma ora completamente femminili (Anne era "Mrs. Morley", Sarah era "Mrs. Freeman").

La vita di Anne segna la prima grande svolta con la separazione dalla sorella, quando il Lord Tesoriere, conte di Danby, nel tentativo di accrescere la propria influenza sul re Charles II, propone il matrimonio di Mary con l'olandese Guglielmo d'Orange. Il padre di Mary voleva che quest'ultima sposasse l'erede al trono di Francia, che era cattolico; il re, tuttavia, lo convinse a concedere Mary a Guglielmo, un anticattolico furioso e sconsiderato che tentò, inutilmente, anche di spezzare il legame fra le due sorelle.

Guglielmo brigò per far sposare Anne al Principe di Hanover, ma questa volta il padre di lei ottenne che il re respingesse il progetto: Anne non fu informata dei maneggi sotterranei a questa proposta e pensò semplicemente di essere stata rifiutata. Andò invece sposa, il 28 luglio 1683, al Principe Giorgio di Danimarca: la faccenda era stata negoziata in segreto da suo padre con il beneplacito di re Luigi XIV di Francia, che sperava in un'alleanza anglo-danese contro l'Olanda. Tale alleanza non si sarebbe verificata mai.

Anne aveva 18 anni, il suo cattolico marito 30: il Principe di Danimarca, che aveva qualche problema con la bottiglia ed un carattere abbastanza passivo, non prese mai alcuna iniziativa politica, neppure quando Anne divenne regina; lei, tuttavia, gli volle sinceramente bene e si prese cura di lui fino alla morte. Delle diciotto gravidanze di Anne, tredici termineranno con aborti e nascite di bimbi morti; dei cinque figli e figlie nati vivi nessuno raggiungerà l'età adulta: il più longevo sarà William (nato il 24 luglio 1689) che pure morirà a soli undici anni.

James II, il padre di Anne, divenne re nel 1685 alla morte del fratello Charles, ma il suo regno non durò che quattro anni. Il suo errore principale fu il tentativo di ripristinare un primato cattolico in Inghilterra: la "Dichiarazione d'indulgenza", un proclama in favore dei cattolici che egli impose venisse letto in tutte le chiese fu rifiutato da sette vescovi: processati per ordine del re, pure essi furono assolti fra il tripudio del popolo.

L'autorità del Parlamento venne largamente disconosciuta da James, che agiva ancora come monarca assoluto, tanto che fu il Parlamento stesso ad offrire la corona a Guglielmo d'Orange, il marito di Mary.

Guglielmo arrivò in Inghilterra alla testa di un numeroso esercito e James fuggì in Francia.

Nell'occasione Anne si oppose al padre e fiancheggiò la sorella: Mary e Guglielmo salirono al trono congiuntamente, ma Mary morì dopo pochi anni e Guglielmo le seguì nel 1702, senza lasciare eredi.

L'atto legislativo più importante nella storia di Anne Stuart era però già stato preso: il "Settlement Act" (atto di successione al trono) del 1701 stabiliva che nessun monarca cattolico potesse regnare in Inghilterra, ma Anne era figlia del matrimonio protestante di James e quindi legittimata a salire al trono. Tale atto stabiliva anche che se Anne fosse morta senza eredi la corona sarebbe passata ai suoi cugini del ramo degli Hanover (come di fatto sarebbe accaduto, con George I).

Nel 1702, quindi, viene incoronata l'ultima regina Stuart, l'ultima regina anche della Scozia indipendente e proprio colei che porrà termine all'indipendenza scozzese con l'Atto di Unione cinque anni più tardi, segnando la nascita del Regno Unito.

Anna Stuart mentre riceve l'Atto di Unione il 6 marzo 1707. Incisione celebrativa datata 1792.

I rapporti di Anne con la Scozia non furono tuttavia segnati da particolare affetto (si accredita a lei la definizione degli scozzesi come "gente strana"). Anne visitò il suo Paese d'origine (gli Stuart erano una dinastia scozzese) una sola volta, in occasione del proprio diciassettesimo compleanno che trascorse ad Edimburgo, e sebbene il Parlamento scozzese la riconoscesse da subito come propria regina, Anne non fu mai incoronata in Scozia.

La medaglia coniata in occasione della sua ascesa al trono portava la dicitura "entirely english" ("interamente inglese"), cosa che non contribuì certo a suscitare le simpatie degli scozzesi nei suoi confronti: ad ogni modo, il 16 gennaio 1707 il Parlamento scozzese accetta l'Atto di Unione assieme, dicono gli storici più maligni, al denaro inglese.

Il 28 aprile 1707 il suddetto Parlamento è sciolto: l'Atto garantisce la presenza scozzese con 45 rappresentanti alla Camera dei Comuni e 16 pari alla Camera dei Lord.

L'unione dei due regni era stata dibattuta per un secolo, avendo il solo effetto di incendiare gli animi da ambo le parti; eppure, questa regina di cui ci si tramanda un'immagine di mero trastullo per i giochi politici altrui riuscì in un intento in cui dal 1606 tutti gli altri avevano fallito.

Da parte inglese c'era chi sosteneva che l'annessione era un beneficio unicamente per la Scozia ("Chiunque sposi un mendicante - era la battuta - deve aspettarsi i pidocchi come destino") e da parte scozzese si sosteneva che l'unione avrebbe dato modo agli inglesi di saccheggiare la regione ancor più duramente di quanto non facesse già (e citavano a monito la sorte del Galles, annesso all'Inghilterra nel XIII secolo, e le vicissitudini irlandesi).

Nel momento in cui Anne salì al trono, gli scozzesi si stavano ancora battendo contro l'occupazione inglese. In più, Re Luigi XIV aveva riconosciuto come legittimo erede dei troni d'Inghilterra e di Scozia il fratellastro di Anne, James (III per gli inglesi e VIII per gli scozzesi) e la prospettiva di essere governati dalla casa degli Hannover in virtù dell'Atto di successione del 1701 non riusciva certo gradita alla Scozia. Quando Anne diventa regina, il suo fratellastro James ha però 14 anni e mostra già i segni del carattere debole ed intempestivo che lo indurrà a non fare praticamente nulla per sostenere la propria pretesa al trono. Solo nel 1713, con il trattato di Utrecht, la Francia riconoscerà Anne come regina ed esilierà James dal proprio territorio.

Pare essere una caratteristica dei monarchi Stuart quella di basarsi sui favoriti e di finire per dipendere da loro (era stato così in modo molto evidente durante il regno del primo di loro, James I): nessuna favorita di nessun re precedente ad Anne ebbe mai tanto potere quanto Sarah Jennings.

Sarah Jennings in Churchill (1660-1744)


Sarah era amica di Anne fin dall'infanzia e le due erano praticamente inseparabili: la corrispondenza intercorsa fra le due mostra Anne estremamente dipendente dall'affetto e dall'attenzione di Sarah. La regina si esprime nei termini passionali che aveva già usato per i romantici amori femminili della sua giovinezza, chiedendo continua conferma dell'amore che la lega a "Mrs. Freeman".

Subito dopo il matrimonio con il principe danese, Anne conferì a Sarah il primo dei titoli ("Lady of the Bedchamber") di cui, una volta divenuta Regina, la ricoprirà letteralmente come, per molti anni, la inonderà di regali.

Il marito di Sarah, John Churchill, era caduto in disgrazia durante il regno di Mary e Guglielmo, ma Anne lo creò Duca di Marlborough e sostenne il partito di Sarah, i Whigs, anche se era politicamente più vicina ai Tories.

Con l'ascesa di Guglielmo d'Orange al trono ("La rivoluzione gloriosa", ovvero l'allontanamento del Re precedente senza guerra civile) si era infatti stabilito l'inizio della monarchia costituzionale e l'avvento del sistema bipartitico: gli anglicani presero il nome di Tories; erano in favore di una monarchia forte e desideravano che lo status quo incarnato dalla Chiesa d'Inghilterra non fosse messo in discussione (furono il partito dei parroci e dei piccoli proprietari terrieri). I puritani presero invece il nome di Whigs; sostenevano una monarchia dal potere limitato dal Parlamento e una sorta di libertà religiosa che però non prevedeva il cattolicesimo (furono il partito dei mercanti e degli artigiani).

I due partiti, sebbene divisi da molte istanze, erano però d'accordo almeno su due fatti: il protestantesimo e una generica tolleranza in materia di dottrina che a noi può sembrare relativa, ma che per l'epoca fu davvero una benedizione: si pensi solo che dall'incoronazione di Elisabetta I i suoi sudditi viventi erano stati costretti - sanguinosamente - dai loro regnanti a cambiar religione quattro volte...

La "debole" Anne Stuart, che ad Elisabetta I amava paragonarsi e che si definiva "la madre del popolo inglese" fu l'ultima regina ad avere il potere di veto sugli atti del Parlamento; la sua figura come regnante segna la transizione dal monarca investito dal potere divino (the anointed, l'unto del Signore) al monarca dai poteri limitati.

Anne restaurò fortemente il cerimoniale di corte allo scopo di dimostrare come la monarchia fosse in qualche modo al di sopra dei partiti politici; tuttavia, le nuove classi emergenti non dipendevano più dalla monarchia per la stabilità del loro status nella società inglese: l'uso ossessivo del cerimoniale contribuì solamente a far transitare la monarchia, nell'immaginario collettivo, al rango di puro e semplice rituale; un sistema simbolico, ma dal potere non più assoluto né divino.

Il secondo grande evento che caratterizzò il regno di Anne fu la partecipazione dell'Inghilterra alla Guerra di Successione Spagnola (1702-1713).

L'ingresso dell'Inghilterra in guerra fu fortemente voluto dai Whigs e Sarah ebbe buon gioco nel convincere l'amica Anne a sostenere questa posizione. Suo marito John Churchill fu uno dei comandanti delle forze inglesi e riportò continue vittorie contro i francesi che pure partecipavano alla tenzone (quella di Blenheim, nel 1704, fruttò a lui ed alla moglie un nuovo regalo della regina sotto forma di un'imponente tenuta).

Grazie allo scroscio di onori e potere che le pioveva sul capo, Sarah Jennings Churchill divenne via via sempre più altezzosa e sopraffattoria nei confronti della regina; la fragilità emotiva di quest'ultima le faceva probabilmente ritenere di "averla in pugno" al punto di permettersi di rimproverarla in pubblico.

Anne cominciò però a mostrarsi insofferente alle continue critiche di Sarah, la maggior parte delle quali erano davvero focalizzate su argomenti insignificanti, tanto più che l'eventuale allontanamento di Sarah non l'avrebbe lasciata sola: man mano che quest'ultima forzava la mano nel tentativo di riportare Anne sotto il suo dominio psicologico la regina si avvicinava invece ad un'altra donna, Abigail Hill Masham (una sua lontana cugina che proprio Sarah aveva introdotto a corte).

Quando Abigail, un'eminente Tory, rimpiazzò definitivamente Sarah nel cuore di Anne (sebbene la passione di quest'ultima mostrasse segni d'intensità inferiore rispetto a quella che l'aveva legata a Sarah) il potere dei Marlborough cadde rovinosamente: nel 1710 John Churchill fu estromesso dal servizio alla regina, Sarah perse di colpo tutti i suoi titoli ed entrambi furono allontanati da corte.

Lo stesso anno, Anne utilizzò lo scontento popolare per eliminare un altro Whig molto potente (il Lord Tesoriere Conte di Godolphin, amico dei due), e lo rimosse dal suo incarico.

La fine della relazione fra la regina e la sua favorita segnò un cambiamento negli equilibri politici: Anne passò ad appoggiare i Tories e la loro richiesta di por fine alla partecipazione dell'Inghilterra alle guerre spagnole.

Sarah non si lasciò mettere da parte senza combattere; utilizzò la propria rabbia nella maniera più subdola nel tentativo di far cessare la relazione fra la regina e la sua nuova amica: commissionò ballate satiriche in cui si narrava il legame lesbico fra Anne ed Abigail, scrisse ad Anne che (...) "il fatto di non avere inclinazione se non per il proprio sesso" non era certo cosa che le facesse mantenere la reputazione immacolata, la aggredì verbalmente in pubblico. Cercò addirittura di farla deporre, sostenendo che aveva perso la ragione e la prova di tale demenza era l'affetto eccessivo che la regina dimostrava ad Abigail Hill Masham...

Anne Stuart non si fece smuovere, né gli attacchi di Sarah sortirono grande effetto: la regina era amata dal popolo (grande popolarità ebbe il "Queen Anne's bounty", ovvero la sua donazione annuale di denaro ai poveri) e la sua posizione rispetto al Parlamento inglese era abbastanza solida, anche se aveva dovuto aumentare il numero dei pari Tories, indebolendo il proprio potere, per garantirsi una maggioranza politica. Inoltre, la salute le dava sempre più problemi ed Anne aveva altro di cui occuparsi.

Gli ultimi due anni della sua vita (morì il 31 luglio 1714) li passò praticamente a letto, circondata da dottori che pretendevano di curarla tramite salassi ed imposizione di ferri caldi sulla pelle.

Queste "cure" affrettarono probabilmente il suo decesso. La "buona regina" dai lunghi capelli scuri e dall'attraente figura, la dolce ed inflessibile Anne Stuart, era passata alla storia.


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