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Pacs: rassegna stampa
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Altri articoli della stampa italiana:


1 febbraio 1999
NOI commenta la manifestazione e le prese di posizione in Italia

La Repubblica
14 novembre '98

Solo tra un anno il riconoscimento delle coppie di fatto

L'Unità
10 novembre '98

Convivenze, destra francese sulle barricate

Avvenire
10 novembre '98

Si arena a Parigi la lunga marcia delle unioni di fatto

Avvenire
6 novembre '98

Non facciamone un ghetto ma neanche un modello sociale

La Repubblica
3 novembre '98

Il Pacs ritorna in Assemblea nazionale

La Repubblica
9 ottobre '98

Pacs, nessuna legge per le unioni gay

La Repubblica
9 ottobre '98

Pacs, la nuova rivoluzione in nome dell'uguaglianza

La Repubblica - 1 Febbraio 1999

Marcia della destra per boicottare il piano Jospin:
in piazza cattolici, protestanti, ebrei e musulmani

Parigi, in centomila contro le coppie gay

di Giampiero Martinotti

PARIGI - Erano centomila, venuti da tutta la Francia per manifestare contro il Pacs, il progetto di legge che riconosce le coppie di fatto e in particolare quelle omosessuali. Vecchi e giovani, questi ultimi molto numerosi, hanno sfilato al suono della musica techno e in un clima festoso nei quartieri borghesi della capitale. Indetta da un folto gruppo di parlamentari conservatori, la manifestazione è stata sostenuta da tutte le organizzazioni religiose: cattolici, protestanti, ebrei e musulmani hanno trovato un terreno comune nella protesta contro un provvedimento bollato come un "matrimonio bis", come un tentativo di scardinare la famiglia. Un corteo allegro e colorato, nettamente collocato a destra (fra i dimostranti c'erano anche Bruno Me'gret, capo degli scissionisti del Fronte Nazionale, e due luogotenenti di Jean-Marie Le Pen). La dimostrazione rappresenta un avvertimento per il governo Jospin, è l'ennesimo segnale di una Francia che tende a ripiegarsi su se stessa, a rispondere alle sfide del domani rifugiandosi nelle sue tradizioni. Il Pacs, insomma, è stato oggetto e pretesto della mobilitazione. Il progetto di legge, presentato dai socialisti e sostenuto dal governo, è già passato in prima lettura all'Assemblea Nazionale, ma l'approvazione definitiva è attesa solo in autunno: Lionel Jospin, di fronte alle passioni suscitate dal provvedimento, ha deciso in dicembre di rallentarne l'iter. E gli oppositori hanno approfittato di questa breccia per far pressione sul governo. Le cifre sulla partecipazione sono contraddittorie: 98.271 persone secondo il ministro dell'Interno, Jean-Pierre Cheve'nement, quasi il doppio secondo alcuni organizzatori. Il successo degli anti-Pacs rivela soprattutto il malessere profondo che attraversa la società francese. Il paese ha molte difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti economici o a contrastarli. In generale li subisce passivamente. A differenza di quel che avviene in altri paesi, però, la cellula famigliare non riesce più a svolgere la sua tradizionale funzione di scudo protettore. La famiglia invocata ieri a gran voce dai 100 mila partecipanti è in piena crisi: il 45,6 per cento delle coppie divorziano e questa cifra supera il 50 per cento nella capitale. Il Pacs - che in fondo avrebbe dovuto essere solo uno strumento per riconoscere alcuni diritti agli omosessuali - ha così cristallizzato su di sé la protesta di una parte della società, destabilizzata sia sul piano socio-economico sia su quello individuale.
Negli slogan della manifestazione si e' vista una Francia tradizionalista, spaventata, che chiede solo di ripiegarsi entro i propri confini e le proprie sicurezze di un tempo.


Corriere della Sera - 1 febbraio 1999

Parigi: manifestazione anti-Pacs,
il patto civile che prevede anche i 'matrimoni gay'

Centomila in corteo
contro le unioni di fatto

PARIGI - Imbacuccati per proteggersi dal gelo, al ritmo di un'ex canzone mito dei gay e poi inno dei mondiali di calcio, 'I will survive' di Gloria Gaynor, la 'generazione anti-Pacs' francese ha sfilato ieri in alcuni quartieri eleganti di Parigi, con i rappresentanti delle quattro religioni accanto a molti esponenti di destra, ma anche al fianco di famiglie al completo e giovani studenti. L'obiettivo di tutti: no al Pacs, il patto civile di solidarietà che prevede fra l'altro il cosiddetto 'matrimonio gay', che la sinistra di governo sta facendo passare a fatica in Parlamento. Non erano 200.000 come ci si attendeva, ma 100.000 secondo la prefettura e 98.000 (cioé meno rispetto alle cifre ufficiali) secondo gli organizzatori. Questo perché il collettivo 'generazione anti-Pacs' ha varato un nuovo sistema infallibile di conteggio video che consente di evitare il tira e molla abituale sulle cifre dei partecipanti. Giunti in pullman da tutta la Francia rispondendo all'appello di 125 deputati della destra, i manifestanti hanno dato vita ad un corteo a ritmo di musica e di slogan ricalcati su quelli del mondiale di calcio. Fra l'Alma e il Trocadero, quartieri residenziali che raramente vedono sfilare manifestanti, si sono radunate le decine di associazioni religiose - cattoliche, protestanti, ebraiche e musulmane - e quelle laiche che hanno voluto questa iniziativa 'apolitica'. Valori familiari, salvaguardia della tradizione, no alle coppie omosessuali, i temi principali del corteo: colorato, come da istruzioni, di arancione. Al centro dell'attenzione, invece, Christine Boutin, la deputata che il primo ministro Jospin fece scoppiare in lacrime durante una seduta proprio sul Pacs, definendola marginale su questi temi'. E' lei la principale animatrice del movimento anti-Pacs.


La Stampa 1 Febbraio 1999

In centomila contro la legge sugli sposi gay
Corteo a Parigi

PARIGI - Imbacuccati per proteggersi dal gelo, al ritmo di una ex canzone mito dei gay e poi inno dei mondiali di calcio, "I will survive" di Gloria Gaynor, la "generazione anti-Pacs" francese ha sfilato ieri in alcuni quartieri eleganti di Parigi, con i rappresentanti delle quattro religioni accanto a molti esponenti di destra, ma anche al fianco di famiglie al completo e studenti. L'obiettivo di tutti: no al Pacs, il patto civile di solidarietà che prevede fra l'altro il cosiddetto "matrimonio gay", che la sinistra di governo sta facendo passare a fatica in parlamento. Non erano 200.000 come ci si attendeva, ma 100.000 secondo la prefettura e 98.000 secondo gli organizzatori: cioé meno rispetto alle cifre ufficiali, cosa che avviene per la prima volta in assoluto. Questo perché il collettivo "generazione anti-Pacs" ha varato un nuovo sistema infallibile di conteggio video che evita il tira e molla abituale sulle cifre dei partecipanti.
Giunti in pullman da tutta la Francia rispondendo all'appello di 125 deputati della destra, i manifestanti hanno dato vita a un corteo a ritmo di musica e di slogan ricalcati su quelli del mondiale di calcio. Fra l'Alma e il Trocadero, quartieri residenziali che raramente vedono sfilare manifestanti, si sono radunate le decine di associazioni religiose - cattoliche, protestanti, ebraiche e musulmani - e quelle laiche che hanno voluto questa iniziativa "apolitica". Valori familiari, salvaguardia della tradizione, no alle coppie omosessuali, i temi principali del corteo - colorato di arancione - erano questi. Fischi e molto distacco hanno accolto Bruno Megret, leader del Fronte nazionale-Movimento nazionale, mentre il suo nemico Jean-Marie Le Pen si è fatto rappresentare da un dirigente del partito. Al centro dell'attenzione, invece, Christine Boutin, la deputata che il primo ministro Lionel Jospin fece scoppiare in lacrime durante una seduta proprio sul Pacs, definendola "marginale su questi temi". E' lei la principale animatrice del movimento anti-Pacs, tanto che all'alba, davanti alla sua villa, alcuni militanti dell'organizzazione per i diritti umani "Act Up" l'hanno stuzzicata svegliandola con un "concerto" di corni. Mentre sul ritmo di "Francia campione del mondo", la gente cantava "viva gli sposi", su un camion carico di "pon-pon girls" si ballava gridando "sposa radiosa, con il Pacs sei schifosa". La manifestazione - che il ministro degli interni, Jean-Pierre Chevenement, ha definito "un mezzo successo", si è sciolta poi senza incidenti, nella massima tranquillità. [Ansa]


Avvenimenti 3 Febbraio 1999

Francia unioni di fatto
La rivincita dei perbenisti

di Lea Penouel

I manifestanti che hanno partecipato domenica scorsa al corteo nella strade di Parigi contro il Patto di solidarietà civile, un testo di legge che apporta una risposta simbolica, giuridica e finanziarie alle coppie di fatto (siano sia eterosessuali o omosessuali) rappresentano la frangia più reazionaria della società oppure assistiamo a una grossa ondata di conservatorismo che, passo dopo passo, si sta infiltrando in una nazione come la Francia? Questa è' la questione a cui alcuni osservatori vorrebbero rispondere.
Infatti, una parte dei gallici che, inoltre, si vantano di dare agli altri Paesi lezioni di libertà, di giustizia e di fraternità, si scandalizzano (e lo hanno gridato ai quattro venti) che con la messa in funzione del Pacs - il progetto già votato dai deputati, sarà probabilmente adottato definitivamente il 16 marzo prossimo - tra il matrimonio e l'unione libera esisterà una forma di alleanza legale tra due conviventi, stipulato da un organismo amministrativo che assicurerà ai contraenti di approfittare di norme legislative che gli garantiranno sicurezza e protezione da parte dello Stato.
Tra gli oppositori più accaniti molte personalità della destra che si indignava, in compagnia di associazioni cattoliche, protestanti e musulmane, agitando, soprattutto, lo spauracchio dell'unione gay e difendendo a spada tratta l'istituzione del matrimonio "tradizionale".
I problemi di società sono assai rivelatori della mentalità della gente (non tutta, naturalmente). Una cosa è certa. La Francia moralista sta progredendo. Speriamo che sia un falso allarme!

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