Como '99
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17 maggio 1999 Il comunicato stampa di AGEDO, l'Associazione di Genitori Omosessuali La risposta del Circolo Koiné alla lettera apparsa su La Provincia del 6 maggio '99 15 aprile 1999
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La provincia 6 maggio 1999 Alla madre di un gay avrei voluto dire Mi perdonino i lettori di questa rubrica se a distanza di pochi giorni torno a scrivere. Ma 6 importante, devo chiarire il mio pensiero ad una persona che mi ha telefonato per la mia precedente lettera del 1 maggio sui gay. Per chi non l'avesse letta, in poche parole esprimevo il mio dissenso per la manifestazione del 22 maggio organizzata dai gay contro il vescovo Maggiolini, "colpevole" di non esse d'accordo sul loro stile di vita. Mi aspettavo delle lettere e delle telefonate pro o contro l'argomento e avevo messo in conto che scrivesse o telefonasse anche qualche rappresentante della categoria. Grande 6 stato il mio stupore quando, a favore dei gay, dall'altro capo del filo ho sentitola voce di una signora, sui 45-50 anni, che mi ha dato del "razzista" (?). Al momento non ho capito, e, sentito il termine col quale sono stato apostrofato, dopo poche frasi ho riagganciato. Poi, ripensando ad una frase detta dalla signora in questione (Se anche suo figlio fosse gay?">, ho capito. La mia interlocutrice era sicuramente una mamma. Una mamma che trova naturale avere un figlio omosessuale. Ed 6 qui che vorrei continuare il colloquio con lei e chiarire il mio pensiero. Alla stessa vorrei dire che nel caso specifico tra il vescovo Maggiolini e i gay sono questi ultimi ad avere aggredito verbalmente (stando a quanto ho letto sulla stampa) il primo, e a voler manifestare contro di lui. Dimostrando, mi si consenta, di essere intolleranti verso chi la pensa diversamente. Non ho nulla contro i gay. Loro sono cos], come io sono "ecologista", e un altro 6 per esempio "salutista" o "ciclista". Ognuno ha delle inclinazioni nella vita che gli scienziati non hanno ancora Chiedo alla signora in questione di darmi dei suggerimenti. Stefano Rovagnati Mariano Coniense Sono molto perplesso. Io, a quella madre, non direi niente. Non c'é logica che tenga contro l'amore materno, mi pare che i napoletani esprimano il concetto con quel proverbio "per ogni mamma è bello lo scarafone suo". D'altronde, o questa madre ne fa un dramma lungo una vita o si getta dall'altra parte della barricata per cercare di capire, per trovare i segni positivi di questo essere diversi.
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