attentato a Londra
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Corriere della Sera 1 maggio 1999 Terzo attentato in due settimane contro quartieri di immigrati. Strage razzista nel cuore di Londra Bomba esplode in un pub a Soho: due morti e oltre settanta feriti Londra - Le stradine di Soho, quartiere centralissimo, come ogni venerdì sono affollate di turisti (molti dei quali diretti nei teatri del West End). C'è bel tempo dopo la pioggia dei giorni scorsi, bar e ristoranti alla moda cominciano a essere affollati. Ma alle 6.37 (le 7.37 in Italia) un boato impressionante risuona per tutta Soho: una bomba ha devastato un pub, sbriciolando i vetri dei palazzi tutt'intorno e scatenando un incendio. Escono dal locale uomini e donne coperti di sangue: urlano, chiedono aiuto. "Dentro ci sono feriti gravissimi, chiamate un'ambulanza", grida un uomo. "È una carneficina", si dispera un passante, testimone dell'esplosione, guardando la colonna di fumo nero che ha avvolto molti isolati intorno al pub. Arrivano - a fatica, il labirinto di strade strette si è subito paralizzato per il traffico - le prime ambulanze e le auto della polizia, quando ancora i turisti terrorizzati stanno scappando dalla zona dell'attentato. Ha portato il terrore nel cuore di Londra, proprio come faceva l'Ira prima del "cessate il fuoco", la bomba riempita di chiodi che ieri sera ha distrutto un pub prevalentemente frequentato da gay (l'Admiral Duncan di Old Compton Street). I morti sono due e i feriti 73 (13 dei quali molto gravi): ieri notte, la rivendicazione dell'attentato da parte dei "Lupi Bianchi" razzisti e seguaci di Hitler che nei due sabati passati hanno colpito Londra proprio con rudimentali bombe piene di chiodi e bulloni. In tutti e tre i casi, l'ordigno era contenuto in una borsa da palestra. Sabato 17 era toccato alla comunità nera (esplosione in un supermercato a Brixton, 29 feriti) e poi, sabato 24, a quella del Bangladesh (autobomba a Brick Lane, 6 feriti). A Old Compton Street arriva immediatamente Alan Fry, capo della squadra antiterrorismo di Scotland Yard. E - ancora prima della rivendicazione avvenuta nella notte - indica che i sospettati, da subito, sono i "Lupi Bianchi". "C'è stato un boato pazzesco, e il pub è sparito nel fumo. C'era un incendio, vedevo intorno a me persone ferite alle gambe, alla braccia, che si accasciavano a terra perdendo sangue in abbondanza, spaventoso. Molti di loro erano ustionati, ho soccorso un uomo che aveva una gamba dilaniata, si vedevano le ossa scoperte", spiega Martin Ireland, che era a poche decine di metri Così dopo i neri e gli orientali sono finiti i gay nel mirino del gruppo neonazista che sta insanguinando Londra: temevano un attacco anche le comunità di ebrei e arabi, che avevano ricevuto maggior protezione dalla polizia per i loro obiettivi principali (sinagoghe, moschee). Invece è toccato alla comunità omosessuale, che ha subito reagito con indignazione: Roger Goode, portavoce della associazione antidiscriminazione Stonewall ha dichiarato: "Quel pub è frequentato quasi esclusivamente da gay, è nella strada frequentata da gay più famosa di Londra, non c'è dubbio che le vittime di questo attacco siamo noi. Lo temevamo da una settimana, i neonazisti ci considerano da sempre uno dei loro bersagli. È cosi' ovvio: al venerdì sera i pub sono affollatissimi, colpire a quell'ora significa aver intenzione di fare una strage. Ci sono riusciti". Venerdì notte Scotland Yard aveva arrestato un uomo sospettato d'aver partecipato alla preparazione degli attentati di Brixton e Brick Lane, ma lo aveva rilasciato poche ore dopo.
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