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attentato a Londra
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Comunicato stampa
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Comunicato stampa
GayLib

Comunicato stampa
Coordinamento Omosessuali
Democratici di Sinistra


La Stampa
1 maggio 1999

Bomba razzista a Londra,
strage nel pub gay

Terzo attentato in tre settimane, si scatena la caccia ai killer delle bande di estrema destra. Due i morti e 73 i feriti

Fabio Galvano
corrispondente da Londra

La "bomba del sabato" è esplosa, questa volta, di venerdì. Dopo quella di due settimane fa a Brixton e la seconda di sabato scorso a Brick Lane, entrambe attribuite ad ambienti dell'estrema destra decisi a colpire le minoranze etniche della capitale, la terza bomba - anche questa del tipo che "spara-chiodi" - ha squassato ieri sera senza preavviso un pub nel quartiere di Soho. Il bilancio è grave: due morti e 73 feriti, almeno sei dei quali in condizioni definite "critiche". "Una carneficina", raccontano
i testimoni: "Copri dilaniati, arti staccati, scene terribili". È la prima volta che le "bombe del sabato" uccidono. Ma se la mano che ha collocato l'ordigno è stata la stessa, e per ora non ci sono rivendicazioni a confermarlo, l'obbiettivo era diverso. Non i neri nè gli asiatici, questa volta, ma i gay; che, nelle ideologie di gruppi come il neonazista "Combat 18", sono la stessa canaglia. La "Chinatown" londinese è appena girato l'angolo, ma il pub in questione - l'"Admiral Duncan", all'angolo di Old Compton Street e Dean Street - è un noto ritrovo di omosessuali. "L'intero locale - racconta Sean Given un altro bar per gay, il Village Soho - è stato devastato. Ho visto un muro sventrato; e, davanti, corpi riversi in mezzo alla strada".

La bomba è esplosa alle 18,37, quando il quartiere di Soho stava popolandosi alla chiusura di negozi e uffici. Una folla più numerosa del solito, per il "ponte" di tre giorni del "Bank Holiday" che per coincidenza cade attorno al 1 maggio (che in Inghilterra non è festa); ma soprattutto una folla che si godeva il sole della prima vera giornata primaverile dell'anno, molti in attesa di riversarsi nei teatri, nei cinema e nei numerosi ristoranti della zona. Improvvisamente il botto, poi le grida, il fumo, le fiamme, le ambulanze che portavano le vittime allo University College Hospital e al St. Thomas's Hospital, le autopompe dei vigili del fuoco. Scene già viste a Brixton e a Brick Lane: feriti lordi di sangue curati sui marciapiedi, passanti trasformati in crocerossine, pronto soccorso creati nel dehors di ristorantini come "La Tavernetta", mentre gli agenti dell'antiterrorismo (SO13) passavano al setaccio la zona temendo la presenza di un secondo ordigno.

La bomba di ieri ha anche il sapore della sfida. Perché proprio poche ore prima Scotland Yard aveva arrestato un uomo (rilasciato poi in serata) forse coinvolto in qualche modo con i responsabili delle altre due bombe. Giovedì erano state diramate le immagini del probabile attentatore di Brixton, un giovanotto in giacchetta scura e berretto bianco, registrate dagli impianti tv a circuito chiuso mentre andava e veniva sui luoghi dell'esplosione, apparentemente scegliendo la località esatta dove deporre la bomba che avrebbe fatto 39 feriti. In una conferenza stampa la polizia si era anche detta "pronta ad affrontare" un'altra emergenza. "Abbiamo messo a punto una serie di controlli concentrati nel tardo pomeriggio di sabato", aveva detto un portavoce. Incauto: la bomba è scoppiata all'ora giusta, ma con un giorno d'anticipo. Non a Birmingham, a Manchester, a Liverpool o in tutte le città dove numerose sono le minoranze etniche, come aveva paventato la polizia, bensì a Londra. Una crudele e sanguinosa risposta. Mentre una ventina di ambulanze faceva la spola con gli ospedali, la polizia ha sgomberato migliaia di persone e ha chiuso al traffico una vasta zona del centro di Londra: da Tottenham Court Road a Sheftesbury Avenue a Charing Cross Road. Squadre di artificieri esaminano tutte le auto parcheggiate nella zona. Il centro di Londra era, ieri sera, paralizzato. E la caccia al nuovo terrorismo riprende. Uno dei feriti ha detto di avere visto nel pub un uomo con una borsa sportiva, simile a quelle di Brixton e di Brick Lane: "Aveva un berretto da baseball giallo, una maglietta blu e gialla e il pizzo biondo". È lui l'assassino di Soho? Ci vorranno i soliti nastri delle tv a circuito chiuso per dare qualche risposta a una tragedia che scuote l'Inghilterra.


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