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Pacs: rassegna stampa
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1 febbraio 1999
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Testate Varie
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Sui "matrimoni gay" Jospin cede alla destra
Solo tra un anno
il riconoscimento delle coppie di fatto

di GIAMPIERO MARTINOTTI

PARIGI - Lionel Jospin fa marcia indietro: il riconoscimento delle coppie omosessuali diventerà legge dello Stato soltanto fra un anno. Di fronte all'ostruzionismo della destra, il primo ministro preferisce evitare i rischi alimentati dal fantasma del "matrimonio gay".

L'Assemblea nazionale dovrebbe approvare il Patto civile di solidarietà (Pacs) in dicembre, ma poi dovrà andare al Senato, controllato dall'opposizione. L'iter parlamentare richiederà tre voti in ogni ramo del Parlamento e inoltre, la campagna per le elezioni europee di giugno renderà il clima politico più incandescente: l'esecutivo rallenterà il percorso della legge e il varo definitivo avverrà solo nell'autunno 1999.

E' stato Le Monde a rivelare il voltafaccia governativo e il Guardasigilli, Elisabeth Guigou, si è limitato a una debole smentita: "Il nostro obiettivo resta quello di un'approvazione entro giugno", cioè prima della chiusura estiva del Parlamento. In ogni caso, il governo vuole evitare la prova di forza. Ufficialmente, il rinvio viene giustificato con il sovraccarico di lavoro delle due Camere, la realtà è ben diversa.

Il Pacs mira a riconoscere legalmente le coppie di fatto, etero o omosessuali. E' un patto depositato in tribunale che riconosce ai contraenti quasi tutti i vantaggi offerti alle coppie sposate. Bollato come "matrimonio bis" dai critici, il Pacs mira essenzialmente a dare uno statuto giuridico alle coppie gay. Il 9 ottobre scorso, a causa delle assenze nei ranghi della maggioranza, il provvedimento è stato clamorosamente bocciato dall'Assemblea Nazionale: scottato da quella sconfitta parlamentare, un fatto rarissimo negli annali parlamentari della Quinta Repubblica, Jospin ha deciso di far ripresentare subito la legge. Da qui le ire del centro- destra, che ha risposto con l'ostruzionismo: nei giorni scorsi, l'Assemblea Nazionale è stata teatro di dibattiti infiniti, bagarre verbali e violenti scambi di accuse. Di fronte a tanto clamore, il primo ministro ha così deciso di assumere un atteggiamento prudente, di allungare i tempi dell'iter parlamentare per evitare un'eccessiva pubblicità a un dibattito giudicato imbarazzante.

L'approvazione del Patto civile di solidarietà faceva parte delle promesse elettorali di Jospin. Il governo, però, non ha voluto assumersi direttamente la paternità del progetto e ha preferito appoggiare un progetto di legge presentato da due deputati socialisti. Il Pacs può riguardare ben cinque milioni di persone ed è un provvedimento simbolico, poiché traduce in legge l'esistenza delle coppie di fatto e l'emancipazione degli omosessuali. E' insomma il tentativo di prendere atto dell'evoluzione dei costumi. Una parte della società francese, tuttavia, continua a rifiutarlo e Jospin preferisce rallentare i tempi, malgrado il governo abbia i mezzi per imporre una rapida approvazione.


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