![]() |
Matthew Shepard
clicca sul logo per tornare alla prima pagina |
|
![]() Puoi leggere altri articoli cliccando i link che seguono: 4 novembre 1999 14 aprile 1999 5 aprile 1999 30 marzo 1999 23 marzo 1999 16 marzo 1999 5 gennaio 1999 3 gennaio 1999 28 dicembre 1998 19 novembre 1998 19 ottobre 1998 19 ottobre 1998 16 ottobre 1998 16 ottobre 1998 12 ottobre 1998
|
il caso di Matthew shepard riporta ancora una volta alla ribalta l'odio ed il pregiudizio verso le minoranze sessuali Perché l'omofobia? Gli psicologi americani esaminano le motivazione dell’aggressività contro lesbiche e gay Una delle forme più diffuse di crimini basati sul pregiudizio tra i giovani, la violenza contro le minoranze sessuali, è motivata raramente dal semplice odio, ma è invece “un’espressione di norme culturali che sono radicate persino nei bambini” ha dichiarato la psicologa Karen Franklin, di Tacoma, Washington, che ha partecipato al 106º Convegno Annuale della American Psychological Association (APA) dal 14 al 18 agosto ‘98 a San Francisco. In uno studio condotto dalla dottoressa Franklin su circa 500 giovani nell’area di San Francisco, almeno un ragazzo su dieci ha ammesso di avere usato violenza o minacce contro qualcuno che credeva omosessuale. Un altro 24% ha ammesso di avere insultato qualcuno per la sua vera o presunta omosessualità, e un terzo di coloro che hanno detto di non avere mai aggredito in alcun modo un omosessuale, hanno ammesso che lo farebbero nel caso uno qualcuno cercasse di fargli una proposta, ma la dottoressa ha dichiarato che i dati reali sono presumibilmente ancora più alti e ha aggiunto che “In poche parole almeno metà dei giovani maschi hanno ammesso una qualche forma di aggressione verso i gay”. - Gli aggressori per autodifesa “sembrano interpretare le parole e le azioni della vittima dell’aggressione sulla loro opinione che gli omosessuali siano predatori sessuali, e tipicamente ritengono di stare difendendo sé stessi da una proposta sessuale aggressiva” - Gli aggressori ideologici “vedono sé stessi come controllori delle norme sociali che stanno punendo gli omosessuali per la loro trasgressione morale” e anche se di solito non vogliono muovere obiezioni all’omosessualità in sé, tendono ad essere intolleranti verso l’effeminatezza maschile o l’ostentazione pubblica delle “devianze” sessuali. - La terza e la quarta motivazione, verrebbero dai bisogni legati allo sviluppo dell’adolescenza. Gli aggressori in questo caso “commettono l’aggressione per alleviare la noia, per divertirsi, eccitarsi e sentirsi forte”. - Gli aggressori di pari condizione “commettono l’aggressione per provare la propria forza e la propria eterosessualità agli amici”. Questi aggressori, come i precedenti, tendono a minimizzare i propri sentimenti anti-omosessuali, a rimproverare i loro amici per l’aggressione, ed a minimizzare il danno provocato. In effetti, ha aggiunto la dottoressa, la ricerca suggerisce che la maggioranza dei giovani che hanno atteggiamenti violenti verso le minoranze sessuali, non rientrano nello stereotipo dell’estremista pieno di odio, ma “sono persone mediamente giovani che spesso non vedono nulla di male nel loro comportamento”. I ricercatori Peter S. Theodore della “Rutgers University” e Susan A. Basow, del “Lafayette College” hanno invece presentato una ricerca condotta su 74 ragazzi di college sui collegamenti tra mascolinità eterosessuale ed omofobia, che ha messo in evidenza come i giovani maschi nella loro tarda adolescenza che “definiscono sé stessi e la loro mascolinità seguendo gli standard della società, tendono facilmente ad avere atteggiamenti ostili verso i ragazzi gay, nel tentativo di riconciliare i loro veri sentimenti con la loro inadeguatezza di genere”; in altre parole l’omofobia “può rappresentare una reazione contro sé stessi cosi come avviene per i gay, le lesbiche e i bisessuali”. (Fonte: GayToday)
clicca sotto per ulteriori notizie sull'argomento: Alcuni siti interessanti in inglese: |
|
|