GLI DEI
I 27
Di Giacinto
- Nel viver mio più lieto, e più giocondo,
- fui da palla crudel sospinto a morte;
- perché schivi, lettor, sì mala sorte,
- t'ammonisco a scherzar poco co'l tondo. (1)
(1) Il "tondo" di cui parla Loredan è evidentemente il disco (non una palla) che lanciato da Apollo, amante di Giacinto, colpì per errore il ragazzo alla testa, uccidendolo. Ma "tondo" in italiano antico vuol dire soprattutto... "ano".
I 99
Di Narciso
- Io son Narciso in questi marmi accolto,
- che viddi arder le pietre, arder le piante,
- e di me stesso ancor mi viddi amante,
- e temo l'ombre innamorar sepolto.
[Io che sono rinchiuso fra queste lastre di marmo sono Narciso, che feci ardere d'amore per me perfino i sassi e le piante, e che si vide innamorato di se stesso, ed ora che è sepolto teme di fare innamorare le anime dei defunti].
III 55
Di Priapo (2)
- Priapo sepolto è qui. Vago fanciullo,
- seben ten giaci alla sua tomba avanti,
- morto nol credi tu; perché ti vanti
- di tenerlo ogni dì vivo nel cullo.
(2) Priapo, dio degli orti, era rappresentato con il membro nudo in erezione (simbolo magico di fecondità). Da qui il traslato: "priapo" = "membro virile".
II 64
Priapo
- Il re degli horti è in questa sepoltura,
- che morì dietro a un giovine leggiadro:
- prendere ei lo volea, perch'era ladro,
- ma stanco al fin cadde. Piagni natura. (3)
(3) "Natura" in italiano antico significa anche "sesso femminile". La punizione della sodomia per chi tentasse di rubare nell'orto protetto da Priapo è ovviamente tratta dalle antiche composizioni latine su Priapo, le Priapea.
Si noti che nel gergo burlesco "morire" = "eiaculare".
O TEMPORA O AMORES
(prendete esempio dagli antichi
)
III 24
Di Paride
- Perdei ferendo Achille ogni mio honore,
- ché chi da dietro dà, (4) fa tradimento:
- tu che da dietro dai, dirai ch'io mento,
- lettor del naso... (5) e non sei traditore.(6)
(4) "Dar dietro": "colpire alle spalle", ma anche "sodomizzare". (L'originale ha qui: "che di da dietro"). Nell'Odissea Paride è l'uccisore di Achille con una freccia al tallone, la sola parte non invulnerabile del semidio.
(5) "Naso" = "membro virile" nel gergo burlesco.
(6) "Hai proprio ragione".
III 51
Di Seneca
- Seneca giace qui. Per altrui giuoco
- morto nell'acqua tepida d'un bagno:
- non li potrai lettor esser compagno,
- ch'ei morì d'acqua, e tu morrai di foco. (7)
(7) Seneca morì suicida svenandosi in una vasca da bagno per ordine di Nerone, che lo sospettava complice in una congiura. Qui e altrove la menzione del fuoco allude alla pena del rogo a cui erano destinati i sodomiti
fra cui tu, o "lettor" gay
se solo fossi nato a quell'epoca.
III 61
D'Eliogabalo(8)
- Per farmi donna, e per mutar natura
- di privarmi del membro hebbi sollazzo:
- ma parmi haver ancor vicino il cazzo
- mentre tu leggi questa mia scrittura (9).
(8) La pettegolissima Historia augusta descrive l'imperatore romano Eliogabalo come affamato di maschi ed effeminato al punto da chiedere a un medico di aprirgli in corpo una vagina artificiale. Questo c'insegna che bisogna trattare bene noi giornalisti, perché non si sa mai cosa possiamo scrivere...
(9) Il "c
" che Eliogabalo sente vicino sei tu, o lettor: noi stessi per dar del cretino a qualcuno diciamo che è un "cazzone" o un "coglione".
III 85
Di N. N.
- Qui giace un Heliogabalo novello
- che d'huomo procurò femina farsi,
- ma trovando del fatto i Fati scarsi,
- non visse il poverin questa, né quello (10).
(10) Avendo contro il Fato, il Destino, il poverino non riuscì a vivere né da maschio né da femmina.
I CONTEMPORANEI
(ce n'è per tutti!)
II 40
Di Giacomo Bonfadio (11)
- Arsi vivendo in amoroso foco,
- e di foco morii, poeta insano;
- ma seben cotal fin mi parve strano,
- non posso dir, ch'error facesse il cuoco (12).
(11) Storico e umanista, nato nel 1500, Bonfadio fu decapitato e bruciato per sodomia a Genova nel 1550.
(12) Fui proprio cucinato a puntino.
IV 55
Del dottor Quadri(13)
- Dentro a questa bell'arca io mi nascondo,
- che fui in amare assai dotto, e leggiadro;
- io mi facea chiamare il Dottor Quadro,
- ma tutti mi diceano il Dottor Tondo (14).
(13) Ignoro chi fosse.
(14) "Tondo" è qui usato in entrambi i sensi di "stupido" ed "ano".
II 89
D'un gesuita (15)
- In odio a' i buoni, e da ogni buon bandito,
- amico de la sfera, (16) in questo fondo
- di cacatore (17) misero m'ascondo;
- scostati passaggier: fui gesuito.
(15) Gesuiti e spagnoli sono i nemici politici di Loredan, che fu un attivo contro-controriformista. Basti dire che fu lui, tra l'altro, a favorire la pubblicazione del celebre libretto omosessuale Alcibiade fanciullo a scola di Antonio Rocco.
(16) Come "tondo": "ano".
(17) Latrina.
¡OLÉ! ¡Todos maricones!
I 14
D'uno spagnuolo morto
di mal francese (18)
- Impara, o tu che passi, all'altrui spese,
- a correr tanto dietro alla natura. (19)
- Io, che qui giaccio in questa tomba oscura
- vissi spagnuolo, e mi morij francese. (20)
(18) La sifilide, che si diceva si prendesse solo con i rapporti eterosesuali
(19) Qui anche "sesso femminile".
(20) La morte per sifilide è insomma la punizione per aver abbandonato la sodomia, che in quanto spagnolo gli era più connaturale.
III 50
D'uno spagnuolo morto annegato
- Nuotando un giorno in un fugace rivo
- ricevei dalla morte horribil torto:
- poiché dal foco havendo ad esser morto,
- mi fè d'alma restar tra l'acque privo. (21)
(21) L'acqua mi fece torto privandomi dell'anima, perché (in quanto sodomita) era destino che fosse il fuoco a uccidermi.
III 66
D'un paggio, e d'uno spagnuolo
- Io mi volsi (22) serrar tra questi marmi;
- perch'a servire uno spagnuolo intento,
- che non venisse un giorno hebbi spavento
- il fulmine dal Cielo ad abbrugiarmi.
(22) "Volli".
III 75
D'un ràvano (23)
- Mentre fra l'altre herbette anch'io cresceva,
- sale dell'insalata, honor de l'horto,
- fui posto qui dall'hortolano accorto,
- perché me d'uno spagnuol temea. (24)
(23) Rapa, ma per traslato spesso: "membro virile". Da qui la battuta finale.
(24) Fui nascosto in questa tomba da un ortolano furbo che temeva che mi rubasse uno spagnolo.
PEDANTI, MA DI BECCO FINO
I 46
Di Fidentio Ludimagistro (25)
- Humato sub alla marmorea cutica
- Ludimagister sum vertito in cenere:
- luge, quia più non posso, Amor, e Venere,
- col mio Camillo exercere la scutica(26).
(25) Il pedante (cioè l'insegnante di scuola inferiore) che parla mezzo latino e mezzo italiano è una macchietta della letteratura burlesca del Cinquecento. Fra i pedanti spicca il personaggio (reale) del padovano Fidenzio Glottocrisio, a cui uno studente, Camillo Scroffa, attribuì per burla un libretto di poesie d'amore per un Camillo Strozzi: un gioiellino di letteratura burlesca, che divenne celebre e fu imitato per secoli.
(26) "Sepolto sotto la lastra di marmo/ son ridotto in cenere:/ piangi, perché non posso più, o Amore e Venere,/ usare il "frustino" col mio Camillo".
IV 3
Di Fidentio Ludimagistro
- Un ululato, un gemito, un clamore
- non uscirebbe fuor del mio thorace
- se meco humato (27) in sempiterna pace
- fosse il crudel lanista (28) del mio core.
(27) Sepolto con me.
(28) Allenatore di gladiatori.
I 67
D'un pedante
- Accostatevi pur fanciulli teneri
- senza timor a questa tomba horribile.
- Morto il pedante è qui. Non è possibile,
- che più seco v'accordi in casi, e in generi. (29)
(29) Doppio senso: il "caso" è, per assonanza, quello che già immaginate, e quindi il "genere"
è quel che potete immaginare.
I RISCHI PROFESSIONALI
DELLA GIOVENTÙ
II 53
D'un giovinetto
- Questi, che nell'età dolce, e tranquilla
- da morte intempestiva estinto giace,
- viva nel Ciel con più serena pace,
- ad Alcide, a Ciprigna, Adone & Hilla (30).
(30) possa vivere in Cielo essendo lì amato da Ercole (Alcide) quanto costui amò il giovane Ila, e da Venere (Ciprigna) quanto costei amò il bell'Adone.
II 79
Di un giovine detto Zerbino
- Piangete amanti, e con voi piange Amore,
- nel contemplarmi qui morto e sepolto.
- Mi baciarebbe ancora (31) il culo e 'l volto,
- se qui venisse, un pedante o un precettore.
(31) Pure.
II 29
D'un bel giovinetto
- Un giovinetto in questa tomba giace,
- che d'Adon fu più bello, e di Narciso,
- prodigo, o donne, a voi del suo bel viso,
- morì per quel, ch'offende insieme, e piace.(32)
(32) Amore.
DOPPIO GODIMENTO:
ABBASSO I RUOLI
I 88
D'un hermafrodito
- Vivendo al mondo fui moglie, e marito
- tal privilegio hebb'io dalla Natura,
- se mi stimi, lettor, mala creatura
- faccia te il Cielo ancor (33) hermafrodito.
(33) Anche te.
II 57
D'un hermafrodito
- Qui giace quel famoso hermafrodito
- di natura sì perfida, e proterva,
- che dormendo col fante, (34) e con la serva,
- all'un fu moglie, all'altra fu marito.
(34) Servitore.
II 26
Di Sardanapalo (35)
- Senza havere, o di sesso, o d'honor cura
- ancora ch'io (36) non fossi ermafrodito,
- i piaceri hor di moglie, hor di marito
- al dispetto gustai della Natura.
(35) Antico re orientale, di proverbiale effeminatezza.
(36) Benché io.
III 73
Di Thiresia (37)
- Thiresia estinta è qui, che di marito
- e di moglie il piacer gustò nel mondo;
- alcun non dia però così nel tondo,
- che pensi, ch'egli fosse hermafrodito (38).
(37) Personaggio mitologico che cambiò due volte sesso.
(38) "Per imitarlo, non datevi alla sodomia: lui poteva permetterselo, ma solo perché fu ermafrodita".
C'ERAVAMO ANCHE NOI! (E NEANCHE ALLORA AVEVAMO BUONA STAMPA...)
IV 45
D'un vitioso
- Seben chiuso si trova in questa cassa
- temer sempre si dee d'un huom (39) cattivo
- perché chi tristo fu, mentre fu vivo,
- ancorché morto il vitio suo non lassa.
(39) Correggo l'originale "d'un'huomo"
IV 46
Dello stesso soggetto
- Qui si ritrova un dotto in quel mestiere
- che fè cader dal Ciel nembi di foco;
- nell'appressarsi a così infame loco
- ponga le mani al culo il passaggiere.
IV 61
Di N. N. S.
- Giace à roverscio in questo marmo incolto (40)
- un memico crudel della Natura
- non era in verità d'età matura:
- ma chi vive così, non vive molto.
(40) Sterile.
PER FINIRE... CHICCHIRICHI'
(Ce n'è davvero per tutti)
III 8
D'un gallo
- Lettor, la morte m'ha sepolto in questa
- picciola tomba pargoletto gallo:
- ma t'uccidea 'n mia vece s'io non fallo
- se ti poteva al cul veder la cresta. (41)
(41) "Ma se avesse visto le "creste di gallo" che hai al culo tu, avrebbe ucciso te anziché me...".