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4 - 10 ottobre '99

25 - 31 ottobre '99


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In questo periodo gli aggiornamenti di mondoQueer non sono stati regolari, ce ne scusiamo.


La Repubblica
29 ottobre 99
Londra, vittoria gay nel diritto alla casa
I Lord: si può subentrare al partner defunto

LONDRA - In fatto di casa, una coppia gay ha gli stessi diritti di una eterosessuale: lo ha sancito ieri la Camera dei Lord con un verdetto destinato a fare scalpore in Gran Bretagna. I Pari - riuniti in sessione giudiziaria - hanno infatti decretato con una maggioranza di tre a due che Martin Fitzpatrick, ex ufficiale di marina, può "ereditare" l'appartamento nel quale per vent'anni ha vissuto con il compagno John Thompson sino alla morte di quest'ultimo nel 1994. Proprio, insomma, come se si trattasse di marito e moglie o di un uomo o una donna legati da un rapporto di convivenza. Per Fitzpatrick è una vittoria che mette fine a un lungo e sofferto processo legale: ai Lord era infatti ricorso dopo il "no" della Corte d'appello e dell'Alta corte di Londra. Una cooperativa, la Sterling Housing Association, aveva cercato di buttarlo fuori di casa in seguito alla morte di Thompson: era lui che aveva affittato l'appartamento e non Fitzpatrick che, secondo la legge (il Rent Act), non aveva diritto alla successione perché l'unione era di carattere omosessuale. "Quando sussiste una relazione basata su amore e affetto reciproco - ha spiegato Lord Nicholls, uno dei tre guidici che ha accolto la mozione - non fa differenza se si tratta di un uomo e una donna, di due uomini o di due donne". "Questo è un grande passo - ha detto Fitzpatrick - verso la fine della discriminazione".


Corriere della Sera
29 ottobre1999
Unioni civili,
Forza Italia si spacca

Albertini favorevole, i cattolici azzurri contrari al registro delle coppie di fatto. E il capogruppo annuncia che sulla questione lascerà libertà di voto


Corriere della Sera
30 ottobre1999
L'Arcigay scrive ad Albertini "Riconosca le coppie di fatto"


La Repubblica
13 ottobre 1999
"L'omosessualità è una malattia" I gay offesi dal manuale della Sanità
Il ministero: "Ci riferiamo ai disturbi, non ai comportamenti"


Il Manifesto
10 ottobre 1999
Sesso,
un diritto di scelta


La Repubblica
18 ottobre1999
"La Chiesa ci dia spazio"
I gay cattolici riuniti sabato a Milano


La Repubblica
24 ottobre 1999

"La Chiesa deve accettarci"
La battaglia dei gay cristiani


La Repubblica
24 ottobre1999
"Io cattolico e omosessuale ogni giorno ringrazio Dio"

Il Corriere della Sera
22 ottobre 1999

I gay europei chiedono parità di diritti

PISA - La creazione di una comunità gay che superi i confini dell'Unione Europea e si estenda a tutto il continente con pari diritti e dignità per gli appartenenti a questa minoranza discriminata.

E' questo lo slogan che ha accompagnato la ventunesima Conferenza europea dell'Ilga (l'associazione internazionale gay e lesbiche) aperta ieri nel palazzo della Limonaia a Pisa, davanti a 70 delegati e ai massimi dirigenti della comunità e delle istituzioni regionali. Durante i lavori sono stati evidenziati i diversi trattamenti che i governi e l'opinione pubblica dei vari Paesi riservano alla minoranza gay: dalla assoluta apertura della Danimarca - dove già negli anni settanta era stata approvata la legge che legalizzava le coppie omosessuali - al totale oscurantismo della Romania che punisce i "diversi" con discriminazioni e sanzioni penali.

E l'Italia? "La situazione nel nostro Paese è tutt'altro che soddisfacente", afferma Sergio Lo Giudice, presidente nazionale dell'Arcigay. In una lettera di risposta al messaggio di saluto inviato dal presidente Ciampi, ha ricordato al capo dello Stato che il Parlamento non ha ancora posto all'ordine del giorno le riforme civili che riconoscano anche ai cittadini omosessuali la parità formale di diritti e la dignità sociale. "Rispetto alla Comunità Europea l'Italia è ancora fanalino di coda - sostiene Alessio De Giorgi, presidente Arcigay Pride - Le leggi che riguardano la nostra comunità sono ferme per l'opposizione degli ex democristiani e per il veto della Chiesa".


Corriere della Sera
14ottobre1999
Dove l'Unione ha vinto

La legge sulle coppie di fatto approvata in Francia riconosce il diritto di unione agli omosessuali: possibilità già affermata in Scandinavia, che avanza nel mondo Occidentale. Altrove è quasi sconosciuta SCANDINAVIA La Danimarca ha fatto da battistrada dieci anni fa equiparando le coppie omosessuali alle eterosessuali su eredità, separazione/divorzio, diritto alla casa, fisco. Tra '93 e '94 Norvegia e Svezia hanno adottato la legislazione danese. Nel '98 l'Olanda ha accettato "contratti di coppia" equiparati al matrimonio UNGHERIA E SVIZZERA A Budapest diritti uguali per coppie gay ed etero non sposate. Berna riconosce il "contratto di coppia" ITALIA, GERMANIA, SPAGNA E STATI UNITI L'iniziativa, mai dello Stato, è delle autorità locali. Le unioni omosex sono registrate a Pisa e Firenze, riconosciute ad Amburgo e in Catalogna. A San Francisco ad esempio, è consentita anche l'adozione


Il Messaggero 01/11/1999
L'offensiva del Vaticano/Nella parrocchia romana di Torraccia, il Pontefice attacca la legge della Regione Lazio che sostiene tutti i nuclei registrati all'anagrafe
Il Papa ai politici: no alle coppie di fatto
"Chiedo di tutelare la famiglia fondata sul matrimonio senza confusioni con ben altri tipi di unione"


La Repubblica 01/11/1999
Turco: "Rispetto per il Papa
ma no alle interferenze"

Il ministro della solidarietà:
questo governo ha ereditato un welfare disastroso


La Repubblica
18 ottobre1999

Famiglie di fatto e coppie gay
la guerra Milano-Roma

Criteri diversi per i sussidi tra Lombardia e Lazio Dopo il caso francese si riaccende lo scontro sul riconoscimento delle unioni "irregolari"


La Repubblica
22 ottobre 1999
Senatore anti-gay accusato
dal figlio omosessuale

"La tua battaglia è ipocrita" WASHINGTON - Con una lettera al Los Angeles Times, pubblicata ieri anche sull'International Herald Tribune, David Knight ha denunciato la sua omosessualità. Nulla di strano, e comunque non sarebbe certo una notizia se il papà di David non fosse il senatore repubblicano della California William Pete Knight, un politico che fa della lotta ai gay uno dei suoi cavalli di battaglia elettorali. David non va per il sottile nel denunciare la campagna del padre: "In base alla mia esperienza - scrive - si tratta di una reazione cieca, sprezzante e disinformata, un riflesso condizionato a un argomento del quale mio padre non sa nulla e non vuole sapere nulla, ma che è funzionale alla sua carriera politica". Il giovane, un ex pilota militare che ora vive sulla costa orientale una vita tranquilla che egli stesso definisce "piena e serena", afferma che le sue accuse hanno motivi profondi e tragici: "Mio padre non ha mai discusso della mia omosessualità con me nè lo ha fatto con suo fratello, un gay morto di Aids tre anni fa". "Tre anni fa - racconta David - confessai a mio padre che ero gay e che avevo un ragazzo, Joe. Da quel momento, il nostro rapporto si interruppe. Non riesco nemmeno a spiegare la durezza della sua reazione. Quando ero all'accademia aeronautica, quando divenni pilota di jet militari, quando tornai dalla guerra del Golfo dove combattei per il mio paese papà era orgoglioso di me, di suo figlio. Ma ora non lo è più: eppure sono sempre suo figlio".


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