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Harare. Un tribunale dello Zimbabwe ha emesso un mandato di cattura per l’ex-presidente del paese, Canaan Banana, dopo che non si è presentato in udienza per rispondere all’accusa di avere violentato e molestato vari uomini del suo personale.

Dalle ultime notizie sembrerebbe che Banana si sia rifugiato nel vicino Botswana, dove avrebbe chiesto asilo politico; un portavoce del ministro degli esteri del Botswana ha confermato l’arrivo di Banana ma ha negato che le autorità siano a conoscenza di dove si trovi esattamente.

Banana, un pastore metodista, è stato presidente dello Zimbabwe dal 1980 al 1987, quando è salito al potere Robert Mugabe, l’attuale presidente, che ha sempre avuto un atteggiamento particolarmente ostile nei confronti dell’omosessualità.

Banana è stato accusato di un totale di 11 reati, tra i quali quello di sodomia e violenza carnale, dopo che sono state raccolte prove e testimonianze che avrebbe abusato della sua posizione di potere per forzare gli uomini del proprio personale ad avere rapporti sessuali con lui; dal settembre 1997 era stato rilasciato su cauzione ma gli era stato ritirato il passaporto.

Banana si è dichiarato sempre innocente di tutti i reati, negando di avere mai sodomizzato o molestato nessuno tra i suoi aiutanti, guardie personali, cuochi e altri due uomini incontrati per strada, come specificato dall’accusa.

La sodomia è illegale nel paese ed è punibile con multe e con il carcere fino a due anni. Nella colonna di destra puoi cliccare sui link agli altri articoli che parlano della situazione in Zimbabwe.

(Fonte: BBC, Londra)

nella foto in alto: Canaan Banana

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Gay e Lesbiche dello Zimbabwe

27 novembre 1998
Protesta diplomatica

Lusaka. Il ministro degli esteri dello Zambia, Kelly Walubita, ha convocato l’ambasciatore norvegese in Zambia, Jon Lomoy, per protestare contro il sostegno fornito dalla sua ambasciata alla organizzazione "Zambia Independent Monitoring Team" che si batte per i diritti di lesbiche e gay. Un portavoce del ministro ha dichiarato che Walubita ha richiesto una piena spiegazione dell'azione "non amichevole" dell’ambasciata norvegese e ha minacciato di non potere fermare qualunque futura protesta davanti alla sede diplomatica. L'ambasciatore norvegese ha dichiarato che la Norvegia ha finanziato in passato l'organizzazione di conferenze e programmi radio in Zambia sui diritti delle persone omosessuali.

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