7 aprile 1999
L'Assemblea Nazionale riapprova i Pacs
18 marzo 1999
Il senato boccia i Pacs
31 gennaio 1999
Manifestazione
contro i Pacs
9 dicembre 1998
L'Assemblea Nazionale Approva i Pacs
8 novembre '98
Religioni unite
contro i Pacs
Altri articoli della stampa italiana:
1 febbraio 1999
NOI commenta la manifestazione e le prese di posizione in Italia
Testate Varie
31 gennaio '99
Manifestazione contro la legge sui Pacs
La Repubblica
14 novembre '98
Solo tra un anno il riconoscimento delle coppie di fatto
L'Unità
10 novembre '98
Convivenze, destra francese sulle barricate
Avvenire
10 novembre '98
Si arena a Parigi la lunga marcia delle unioni di fatto
Avvenire
6 novembre '98
Non facciamone un ghetto ma neanche un modello sociale
La Repubblica
3 novembre '98
Il Pacs ritorna in Assemblea nazionale
La Repubblica
9 ottobre '98
Pacs, nessuna legge per le unioni gay
La Repubblica
9 ottobre '98
Pacs, la nuova rivoluzione in nome dell'uguaglianza |
IL PACS
Chi Come Dove Quando e Perché
1) QUANDO: solo qualche data
Maggio 1990
Prima proposta di legge per il riconoscimento delle convivenze omosessuali.
1995
Ades elabora il "Contratto di vita sociale" che nasce soprattutto dalle esigenze di chi ha perso il compagno a causa dell'Aids. Poi ci sarà il CUC, il CUS e infine il PaCS.
1996
Didier Eribon (filosofo e storico specialista di Foucault) redige un manifesto per il riconoscimento delle coppie omosessuali firmato, fra gli altri dai celebri intellettuali Pierre Bourdieu, Jacques Derrida e Pierre Vidal-Naquet.
9 ottobre 1998
Per l'assenza di molti deputati di sinistra, la destra è riuscita a far votare l'incostituzionalità della proposta. I leader di sinistra hanno subito detto pubblicamente che avrebbero riproposto la legge e l'avrebbero approvata.
10 ottobre 1998
All'Ecole Normale Superieure si tiene un convegno intitolato "Al di là del Pacs" organizzato da Eric Fassin (professore all'Ecole Normale Superieure, femminista ed "egalitarista" senza compromessi che aveva lanciato su Le Monde un manifesto per l'uguaglianza).
31 gennaio 1999
Manifestazione anti-pacs della destra e delle associazioni cattoliche con slogans del tipo: "Al rogo i pedé"! Act-up, che in quell'occasione aveva appeso un lenzuolo nero con la scritta OMOFOBI, qualche giorno dopo minaccia di outing il deputato di destra che non solo faceva interventi contro il pacs in parlamento ma era stato addirittura presente a quel corteo.
Luglio 1999
Didier Eribon pubblica "Reflexions sur la question gay", omaggio-citazione a Sartre, autore di un libro intitolato "Riflessioni sulla questione ebraica" e sostenitore anche della causa gay.
13 ottobre 1999
Il pacs viene finalmente votato: 315 voti a favore, 4 astenuti, 249 contrari (9 assenti). La destra ricorre immediatamente al Consiglio costituzionale.
9 novembre 1999
Nonostante avesse tempo fino al 27, quest'organo decreta la costituzionalità della nuova legge. Il fatto che non abbia perso troppo tempo è positivo per motivi pratici oltre che simbolici.
E adesso?
Chirac potrebbe ritardare di qualche giorno l'apposizione della sua firma, ma non puo' rifiutarsi. Qualche problema potrebbe essere creato dai decreti di applicazione, cioè tutti quei regolamenti interni di ogni ministero e istituzione interessata dai vari aspetti burocratici (tribunali, finanze, sanità,...). Ma l'atmosfera generale è all'ottimismo.
Domani
Il pacs va migliorato: le troppe distinzioni fra coppia pacsata e coppia sposata prima o poi dovranno ridursi.
Nel futuro immediato, c'è da fare attenzione al seguito delle parole di François Léotard. Pur essendo di centrodestra e nonostante abbia votato contro il pacs, questo deputato ha detto di voler presentare una legge antidiscriminatoria contro gli insulti ai nostri danni. Prima conseguenza dei discorsi tenuti proprio dai suoi amici di schieramento.
2) CHI COME DOVE:
analisi degli articoli più importanti.
CHI (e COSA)
Art. 1: "Un PAtto Civile di Solidarietà è un contratto stipulato fra due persone fisiche maggiorenni, di sesso diverso o di stesso sesso, per organizzare la loro vita comune." E solo per l'espressione "di sesso diverso o di stesso sesso" ci hanno messo una vita per mettersi d'accordo. Non ci sarà la possibiltà di pacsarsi tra fratelli e sorelle, si' agli stranieri, no ai messi sotto tutela.
COME
Indicando il luogo scelto come nido d'amore e presentando una dichiarazione congiunta (un vero e proprio contratto che non ho ancora capito se bisogna farselo in casa da soli o se si tratta di un modulo prestampato da firmare e basta). Allegare inoltre un certificato di stato civile e un attestato dichiarante che non ci si è già pacsati da qualche parte, con qualcun altro. Dopo qualche firma, la coppietta verrà iscritta in un registo e riceverà un'attestazione ufficiale.
DOVE
Al tribunale d'Istanza competente per il luogo di residenza. E già: in un tribunale e non in comune, come qualcuno avrebbe voluto. Bisogna precisare che la procedura si svolge nel tribunale del luogo di residenza ma il registro è tenuto anche in quello competente per il luogo di nascita. E' chiaro che questo tipo di tribunale non si trova nei piccoli paesini, ma nei centri con almeno dieci-quindicimila abitanti; comunque ne consegue che le velate della provincia francese o si svelano o non metteranno il velo!
Chi è nato all'estero farà riferimento al tribunale di Grande Istanza di Parigi ("sede centrale" di tutti gli altri). Ora "nato all'estero" non vuol dire soltanto cittadino francese nato all'estero ma anche coloro che non sono francesi ma hanno trovato un/a francese che se li/e piglia.
Per i residenti all'estero (ma dei quali almeno uno con la cittadinanza gallica) tutto quanto si svolge in consolato o ambasciata. Quindi anche un/a italiano/a che non vuole espatriare basta che si trovi un/a francese residente in Italia...
DIRITTI E DOVERI
Ci sono anche i doveri: come quello di pagare le tasse e i debiti dell'altro, anche se contratti molto tempo prima. Ma più numerosi sono i diritti. Innanzitutto la possibilità di scegliere il regime di comunione di beni, il che vuol dire che al momento della separazione non ci sarà uno che resta "cornuto e mazziato" e l'altro che scappa col bottino.
Non ci saranno neppure famigliole amorose che ricompaiono improvvisamente a reclamare i beni del caro estinto. E si', perché è stato previsto anche il diritto all'eredità. Appena il pacs entrerà in vigore a tutti gli effetti, in assenza di testamento, l'eredità va divisa secondo le quote stabilite per legge con eventuali figli o genitori, ma il partner pacsato avrà comunque diritto a quella parte leggittima finora riservata solo al/la coniuge. Se pero' c'è un testamento che designa il partner come unico e totale, nessuno potrà opporsi! Non solo: le tasse di successione non sono più quelle salatissime imposte a un terzo sconosciuto o agli enti. Pero' non sono neanche quelle più basse di un/a vedovo/a. Fino ad un'eredità di circa 110 miloni, l'erede di un partner legato dal pacs non paga nessuna tassa; inizia a pagare il 40 % per un'eredità che valga fino a 140 milioni e il 50% al di sopra di questo valore. Invece un/a vedovo/a comincia a pagare i diritti di successione solo a partire da un valore che superi i 150 milioni.
Il dovere di pagare le tasse è pero' legato anche a un diritto: quello di pagarle insieme. Magra consolazione? No, valido aiuto nel caso che uno dei due sia interamente o quasi a carico dell'altro. Sembra pero' che tutto cio' favorisca anche le coppie con due bei stipendioni ma non aiuti molto o addirittura sfavorisca una coppietta che stenti con due stipendiucci normali. E purtroppo questi due sfigati non potranno dire: -vabbeh, allora non la facciamo insieme la dichiarazione dei redditi- perchè questo diritto è obbligatorio!
Consoliamoci con altri due tipi di diritti. Quelli legati al contratto d'affitto: anche se è a nome di uno solo, l'altro non potrà essere sfrattato al minimo problema, bensi' succede automaticamente al titolare in caso... E alla parificazione del codice del lavoro: non si potrà più spostare un impiegato statale dalla città di residenza se anche il partner è funzionario pubblico nella stessa città o dintorni. E per i dipendenti dei privati? Deve essere applicato lo stesso regolamento aziendale previsto per gli sposati: dipende dalla bontà (!) del padrone.
3) PERCHE'. Qualche considerazione sul valore politico: pregi e difetti.
DIFETTI
La volontà di non farne un "matrimonio gay" ha aperto il pacs anche agli eterosessuali, il che è un difetto per quanti volevano una legge che riconoscesse la parità fra coppia omo e coppia etero. Mi spiego: la coppia omosessuale è ora uguale a quella etero se anche questa sceglie il pacs. Ma alla seconda resta ancora la possibilità (più nobile ed economicamente conveniente) del matrimonio, mentre quella gay resta una coppia di serie b.
Quest'apertura ha pero' anche dei risvolti positivi. Quando si raggiungerà un certo numero di pacs etero (e conosco già parecchie coppiette "normali" interessate!), sarà più difficile discriminare i pacsati rispetto agli sposati. Magari anche in fatto di filiazione (inseminazione, affidamento, adozione,...). Certo è che per ora questa distinzione resta un difetto non solo per chi sarebbe interessato/a, ma anche in quanto semplice discriminazione: una coppia pacsata non è contemplata come capace di educare un/a figlio/a. Traduzione dal politichese: non contemplare = non ritenere capace, ritenere inferiore!
Esagero? Vediamo gli altri limiti. La dichiarazione congiunta dei redditi, al di là di quanto già detto, ha anche un altro difetto. A differenza dei coniugi, che hanno l'obbligo di farla da subito, la coppia pacsata ha l'obbligo di farla ma a partire dall'anno del terzo anniversario del pacs. Ecco perché è importante, non solo simbolicamente, che sia mantenuta la promessa del governo di celebrare i primi pacs entro la fine dell'anno: quelli che si pacseranno nel 99 (anche se il 31 dicembre) faranno la loro prima dichiarazione congiunta nel 2003 per pagare le tasse ma anche ricevere eventuali rimborsi sulle spese del 2002. Mentre chi si pacserà l'anno prossimo dovrà aspettare il 2004 per dichiarare i redditi del 2003.
Abbiamo visto anche le differenze di tassazione sull'eredità, ma ci dobbiamo aggiungere pure che non c'è discriminazione rispetto al matrimonio per quanto riguarda la perdita di eventuali aiuti sociali (indennità di disoccupazione, esoneri sanitari,...). Questa è immediata se ci si pacsa con qualcuno che puo' (più o meno) mantenerci.
Altra differenza: se uno/a straniero/a sposa un/a francese, può chiedere subito la cittadinanza e, credo, ottenerla, mentre col pacs bisogna aspettare almeno un anno per presentare la pratica e cominciare a sperare che venga presa in considerazione. Però il pacs sarà valutato come "elemento favorevole" in quanto prova di "legami personali" per ottenere un permesso di soggiorno. Attenzione: "elemento favorevole" ma non sufficiente!
Per quanto riguarda il luogo scelto ci consola il fatto che non sia il tribunale penale! Certo, come ha detto qualcuno, non ci impediranno di buttare il riso solo perché non è il comune. Ma non si capisce perché noi dobbiamo andare a unirci laddove gli sposati vanno a dividersi.
Comunque si potrebbe obiettare che un posto vale l'altro (cosi' la pensano i più giovani) ma chi ha conosciuto schedature, torture, arresti e deportazioni avrebbe preferito non sentir parlare di prefettura e tribunali.
Qualche deputato di destra, facendo leva su questi bei ricordi, ha ritenuto necessario avvertirci, per il nostro bene che questa legge prevede l'esistenza di un registro PUBBLICO, da tenersi in luogo PUBBLICO, sul quale verranno PUBBLICAMENTE scritti i nomi di lesbiche e gay che decideranno LIBERAMENTE di vivere PUBBLICAMENTE in coppia.
COSTRINGERE (!) la gente all'ESIBIZIONISMO, come lo chiamano loro, è proprio una cattiveria.
Ultimo difetto, che potrebbe essere più serio di quanto sembri, questo... Riguarda chi è maggiorenne ma posto sotto tutela: queste persone non potranno pacsarsi, forse nemmeno con l'accordo del tutore. La messa sotto tutela è gestita non solo dai giudici ma anche dalle associazioni famigliari la cui unione nazionale si è già espressa contro il pacs. E al di là dell'unione nazionale, esse sono presenti su tutto il territorio locale in tante piccole cellule malate di fanatismo religioso e omofobia. Ora voi mi direte (permettetemi di sdrammatizzare vicende troppo dolorose): -ma non sono mica tanti gli sfigati messi sotto tutela e che hanno pure la sfiga di incontrare l'anima gemella dello stesso sesso?- Il problema è che, al di là di quanti siano già in questa situazione, se mamma e papà decidono che "questo pacs non s'ha da fare" si mettono il/la figlio/a sotto tutela e cosi' possono impedire che la mano del demonio compia il suo maleficio oppure annullarlo se questo è già avvenuto. Bisognerà proprio informarsi bene in base a che cosa e quanto possa essere facile dichiarare qualcuno incapace d'intendere e di volere.
Ma passiamo ai pregi, che ci risolleviamo il morale.
PREGI
I senatori, per non sembrare troppo arretrati dicendo un secco no al pacs, avevano proposto un compromesso: - perchè non riconosciamo solamente le convivenze omosessuali?- (quelle etero lo erano già!). Invece di indebolire il progetto in discussione, la loro proposta l'ha rinforzato aggiungendosi ad esso invece di eliminarlo. Cosi' adesso, anche se non vogliono pacsarsi, le e gli omosessuali francesi possono comunque dichiararsi ed essere riconosciute/i come conviventi e trattati quindi a tutti gli effetti come una coppia etero non sposata ma che vive "more uxorio".
Inoltre c'è la facilità e la brevità dei tempi di scioglimento: se si è d'accordo basta scrivere una lettere a quel tribunale dove ci si è uniti e, appena arriva, il cancelliere "cancella" il pacs dal registro. Se invece la rottura è unilaterale, quello che si è "rotto" deve scrivere due lettere, una al non-più-amato e l'altra al cancelliere,. Costui da tre mesi di tempo al capriccioso di ripensarci e se questo non avviene fa il suo lavoro.
Ovviamente un pacs è annullato se uno dei due muore o... si sposa. E si', perché non si puo' essere sposati con una persona e pacsati con un'altra (e manco con la stessa, che domande!). Pero' anche qui mi sembra di cogliere una sottigliezza che ha il gusto di discriminazione: se almeno uno dei due è già sposato, il pacs non si puo' fare, ma se uno dei due è già pacsato e decide di sposarsi (con la stessa persona o un'altra) il pacs viene annullato. Come dire? il matrimonio è più potente (superiore?) del pacs: in un caso lo impedisce, nell'altro lo scioglie, mentre il pacs al grande vecchio non gli fa neanche il solletico!
Ma vi avevo promesso di parlare dei pregi! Allora eccovi qualche "risvolto socio-politico" positivo.
- La comunità omosessuale francese ne esce rinforzata e ottimista.
- La classe politica ha mostrato il suo vero volto: la destra omofoba e volgare, la sinistra non sempre all'alteza della situazione. Anche se è comunque più coraggiosa di quel centro-niente...
- L'omosessualità è diventata argomento di dibattito intellettuale non più moralistico, anche ai più alti livelli (convegni, libri ponderosi oltre alla già presente divulgazone non sempre scientificamente inattaccabile,...). Insomma, i professoroni hanno smesso di tronare allarmati contro gl'invertiti come dalla fine del secolo fino a qualche anno fa, agli inizi del dibattito sul pacs.
- Alcune realtà economiche hanno iniziato ad interessarsi alle coppie omosessuali. La pubblicità, ovviamente, ma non solo: sembra addirittura che stia per aprire i battenti un'assicurazione tutta gay. Le varie agevolazioni per la clientela sposata vengono sempre più estese alle coppie di ogni genere (specialmente le agenzie di volo). Mi direte che quest'aspetto di nuove prede del mercato capitalista non è il massimo della positività, ma bisogna ammettere che, oltre a qualche possibilità di risparmio che puo' sempre far comodo, c'è soprattutto l'influenza sul punto successivo.
- L'opinione pubblica francese è un po' meno ignorante e un po' più aperta. I francesi hanno avuto modo di riflettere non solo sull'omosessualità ma anche sull'Aids.
Con tutte le cose che sono successe fra la sconfitta della sinistra l'anno scorso (all'indomani della quale la televisione ha iniziato un graditissimo bombardamento di films a tema) e l'approvazione definitiva, si è molto discusso su questi temi. Ora che "certe cose sono andate addirittura in parlamento..." se ne puo' parlare un po' più tranquillamente anche per strada. Certo non allo stadio, fra cacciatori o in parrocchia, ma insomma il tabù, la censura, il silenzio hanno ricevuto un duro colpo, durissimo.
- E per consolare le italiane (ed altra gente del continente) pensiamo al peso della Francia all'interno dell'Unione Europea, che sappiamo già come la pensa in proposito...
Giandomenico Turchi
Per ulteriori informazioni (in francese):
http://tetu.com
http://www.assemblee-nationale.fr |