rapporto Africa
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30 dicembre 1998
Sieropositiva picchiata a morte in Sud Africa Johannesburg. Il New York Times ha riportato che una volontaria che lavorava ad un programma per sensibilizzare i sudafricani a non discriminare le persone sieropositive è stata aggredita e pestata a morte la settimana scorsa da alcuni vicini che lavevano precedentemente accusata di gettare vergogna sulla loro comunità parlando apertamente della propria sieropositività. Il Sud Africa, che secondo le ultime stime conta circa tre milioni di persone sieropositive, è la nazione dove lepidemia cresce con maggiore forza, e la provincia di KwaZulu-Natal, dove Dlamini viveva, è la più colpita, con 1 adulto su 3 HIV positivo. 15 dicembre 1998 Harare. Lex presidente dello Zimbabwe Canaan Banana, fuggito in Botswana e quindi in Sud Africa dopo essere stato trovato colpevole di 11 capi daccusa per sodomia e molestie sessuali, si è arreso alle autorita del suo paese al confine col Sud Africa martedi 15 dicembre, ed è stato condotto nella capitale Harare sotto custodia della polizia dello Zimbabwe, per essere quindi messo agli arresti domiciliari in attesa della conclusione del processo il 23 dicembre prossimo. Banana ha dichiarato ai giornalisti di essere fuggito allestero per fuggire alle persecuzioni politiche ed alle minacce di morte e perche era in possesso di informazioni pericolose che voleva discutere con altri leader africani suoi amici, compreso Nelson Mandela, non specificando comunque che tipo di informazioni. Il ritorno di Banana sembra sia stato deciso durante i colloqui avvenuti durante il fine settimana tra il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e Nelson Mandela, ed alcuni osservatori concordano nel ritenere che probabilmente è stata promessa una pena lieve o addirittura una grazia del presidente Mugabe. Harare, Zimbabwe. La straordinaria dichiarazione pubblica resa martedì dallAssociazione di Gay e Lesbiche dello Zimbabwe (GALZ) è stata decisa per commemorare il 50º anniversario della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani delle Nazioni Unite. Un piccolo gruppo di una dozzina di membri dellassociazione ha marciato dietro ad uno striscione con la scritta Fuori e orgogliosi in Zimbabwe, sfidando il divieto della polizia a qualsiasi manifestazione pubblica riguardante lomosessualità e chiedendo con forza la fine della politica di intimidazioni e repressione da parte del governo. Nonostante allorganizzazione di Gay e Lesbiche dello Zimbabwe (GALZ) non sia stato accordato il diritto di intervenire durante i lavori dellassemblea, gli è stato concesso uno spazio dove potere esporre del materiale, e questo è bastato per creare tensioni con la componente ortodossa del Consiglio, i cui delegati hanno boicottato la cerimonia dapertura. Mugabe, che nel suo discorso di apertura ha ignorato completamente i manifestanti del Galz, aveva attaccato duramente gli omosessuali appena la settimana scorsa durante la sua visita in Vaticano, dichiarando alla televisione vaticana che Dio non ci ha creato in questo modo e questa e una cosa che ci ripugna in Africa. Ma anche là ci sono persone che dicono che i gay devono essere accettati. Preghiamo perché la chiesa cattolica ci aiuti. Il segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, Konrad Raiser, ha comunque dichiarato che lomosessualità dovrebbe essere discussa in una delle conferenze previste prima della fine dellassemblea il 14 dicembre, aggiungendo pero che non e prevista nessuna risoluzione formale. (Fonte: Reuters) Nella foto: il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe |
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