Rapporto Africa
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Sud Africa, 12 aprile 1999
L'omosessualità irrompe prepotentemente nella campagna elettorale sudafricana Pretoria - Le elezioni sudafricane previste per il 2 giugno si avvicinano e anche le istanze omosessuali irrompono nella campagna elettorale; un candidato del partito di sinistra "Pan-African Congress" (PAC), che attualmente detiene solo 5 seggi in Parlamento, ha fatto un appello per l'abrogazione dell'articolo della costituzione che garantisce protezione dalle discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale, ma il partito si è subito affrettato a prendere le distanze dalle sue affermazioni. Durante un incontro elettorale il 10 aprile, il presidente del PAC Stanley Mogoba ha dichiarato che se il partito vincesse le elezioni dovrebbe abrogare le protezioni previste per lesbiche e gay nella costituzione e dovrebbe vietare l'aborto, ed ha aggiunto: "Abbiamo espresso con forza [il nostro parere] sui diritti civili che sono stati estesi non solo ai prigionieri, ma anche a quelle che il mondo chiama devianze morali, come ad esempio l'intera questione dell'orientamento sessuale e dell'aborto". Il segretario generale del PAC Mike Muendane, numero 3 nella lista dei candidati alle elezioni, ed il sottosegretario del PAC, Motsoko Pheko, hanno però sottolineato che quanto dichiarato da Mogoba non rappresenta in alcun modo la posizione del partito che, hanno aggiunto, ha anche gay e lesbiche tra i propri membri. Le dichiarazioni di Mogoba hanno provocato accese prese di posizione anche tra gli altri partiti. Il presidente del "United Democratic Movement" e il portavoce del "Democratic Party" hanno dichiarato di "sostenere la garanzia della Costituzione sul diritto degli individui di non essere discriminati sulla base di un certo numero di ragioni, tra cui anche l'orientamento sessuale". Un portavoce dell'African National Congress (ANC), che ha introdotto nella Costituzione, per la prima volta al mondo, un articolo che proibisce qualsiasi discriminazione basata sull'orientamento sessuale, ha sottolineato che il partito di Mandela è ancora impegnato in tal senso. Juan Uys, il leader della prima formazione politica omosessuale del paese, il "Gay Alliance Party", ha dichiarato di ritenersi soddisfatto della presa di posizione del PAC contro Mogoba, e ha annunciato di avere inviato alla direzione del "New National Party", la nuova formazione politica che ha preso l'eredità del partito responsabile del regime dell'Apartheid, un documento nel quale si richiedono le scuse ufficiali per il trattamento subito dalle persone omosessuali e dai gay presenti nell'esercito durante gli anni dell'Apartheid. Durante i lavori della "Truth and Reconciliation Commission", la Commissione istituita dal governo per indagare i crimini compiuti durante il regime dell'Apartheid, alcuni ex alti ufficiali della difesa hanno ammesso che gli omosessuali scoperti nell'esercito hanno dovuto subire minacce, insulti e persino la tortura come risultato della "politica indiretta" volta a "cambiare le loro preferenze sessuali". (Fonte: PlanetOut) |
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